Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso delle associazioni ambientaliste contrarie al nuovo inceneritore previsto all'interno del Piano rifiuti per Roma presentato dal sindaco Roberto Gualtieri.
Secondo la sentenza - depositata il 18 luglio dal TAR - non è presente nel Piano nessun vizio di competenza o di legittimità costituzionale. Quindi il ricorso viene destituito di fondamento.
L’adozione del Piano, quindi, da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri nelle vesti di Commissario straordinario per il Giubileo rientra infatti a pieno titolo nelle funzioni attribuitegli dal legislatore. Compresa dunque la scelta di realizzare il nuovo inceneritore, attorno alla quale ruotavano “le essenziali ragioni di contestazione dei provvedimenti commissariali”. Tra queste, la supposta non funzionalità dell’impianto – la cui attivazione è prevista per l’ottobre del 2026 – al Giubileo del 2025. Un’obiezione respinta dai giudici, secondo cui “non può assumere alcun significato o valenza invalidante che vi sia discrasia tra l’orizzonte temporale della figura commissariale e quello, necessariamente più ampio, delle previsioni di Piano e della realizzazione degli impianti ivi contemplati”.
Incongruenza con il Piano regionale di gestione dei rifiuti?
Sempre da quanto si legge nella sentenza depositata dal TAR viene meno anche l'altra contestazione presentata dalle associazioni ambientaliste. Il TAR ha quindi concluso che il Piano di gestione di Roma Capitale si configura come autonomo strumento di pianificazione relativo al solo territorio comunale di Roma, che ben può contenere specifiche previsioni, anche impiantistiche, non già inserite nel P.R.G.R.”. Tanto più alla luce del fatto che la stessa Regione “ha ritenuto di enucleare essa stessa una disciplina specifica relativa alla gestione dei rifiuti di Roma Capitale e di introdurre due ambiti territoriali ottimali specifici, uno per il territorio di Roma Capitale, l’altro per il territorio della Città metropolitana, richiamando in modo precipuo l’art. 13 del d.l. n. 50/2022”.
Il parere di AssoAmbiente
Dalle pagine de Il Foglio arriva la risposta di AssoAmbiente che sottolinea come lo stesso decisionismo intrapreso dal sindaco sulla questione termovalorizzatore non è stata applicata ad altre questioni fondamentali per la Capitale come i trasporti, la raccolta dei rifiuti e i vigili urbani.
"Purtroppo lo stesso sindaco non ha fatto negli altro settori dell'organizzazione dei servizi della Capitale. Così la città continua a essere intollerabilmente sporca fondamentalmente perché Ama, la società comunale che gestisce in regime di monopolio la raccolta dei rifiuti, è da decenni un carrozzone inefficiente, ATAC è solo meno esposta perché mentre risulta impossibile adattarsi alla puzza della spazzatura per strada da tempo i cittadini romani hanno imparato a convivere con l'inaffidabilità del servizio di trasporto".