Efficientamento energetico

Incentivi alle energie rinnovabili: approvate dal Senato norme su controlli e sanzioni

Le norme sono state inserite nel DL tutela lavoro e crisi aziendali. In tema di end of waste, le Regioni potranno revocare il titolo di rifiuto affinché diventi materia prima da riutilizzare e valorizzare

giovedì 24 ottobre 2019 - Redazione Build News

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Con 168 voti favorevoli e 110 contrari, ieri l'Assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 1476, di conversione in legge del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali. Il provvedimento va ora all'esame della Camera dei deputati.

Il Capo I riguarda la tutela economica e normativa di categorie di lavoratori particolarmente deboli, quali i cosiddetti riders, lavoratori con disabilità, lavoratori socialmente utili/lavoratori di pubblica utilità, lavoratori precari. L'articolo 1 assoggetta alla disciplina dei rapporti di lavoro subordinato determinati rapporti di collaborazione che si applicano anche quando le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate mediante piattaforme digitali. L'articolo 4 modifica la disciplina sull'impiego dello stanziamento per spese di personale di ANPAL Servizi Spa. L'articolo 5 incrementa di mille unità la dotazione organica di INPS. Il Capo II riguarda le crisi aziendali: l'articolo 9 detta disposizioni per le crisi aziendali in Sardegna e in Sicilia, l'articolo 10 riguarda la mobilità e l'attuazione del reddito di cittadinanza nella provincia di Isernia; l'articolo 11 prevede l'esonero, per alcune imprese, dal versamento del contributo addizionale in caso di ricorso all'intervento di integrazione salariale; l'articolo 12 è volto a potenziare il funzionamento della struttura preposta a gestire tavoli di crisi istituiti presso il Ministero dello sviluppo economico; l'articolo 13, nell'ambito di azioni volte a favorire la decarbonizzazione, destina la quota annua dei proventi derivanti dalle aste CO2, eccedente il valore di 1000 milioni di euro, al fondo per la transizione energetica del settore industriale e al fondo per la riconversione occupazionale nei territori in cui sono ubicate centrali a carbone. L'articolo 14 riferito a ILVA Spa, volto a sostituire il riferimento all'autorizzazione integrata ambientale (AIA) con un più coerente riferimento al Piano ambientale, è stato soppresso dal maxiemendamento.

Nella seduta del 22 ottobre il relatore, sen. Girotto (M5S), ha illustrato gli emendamenti approvati dalle Commissioni riunite che sono volti a rafforzare diritti e tutele in materia di sicurezza e previdenza, ed ampliare ammortizzatori sociali in aree di crisi e procedure di stabilizzazione e assunzione del personale di enti pubblici e Regioni. L'emendamento 3.0.100 prevede che le comunicazioni obbligatorie da parte dei datori di lavoro siano inoltrate per via telematica al Ministero del lavoro in luogo dell'ANPAL. Gli emendamenti identici 4.2 (testo 3) e 4.3 (testo 3) propongono che ANPAL Spa proceda ad assunzioni a tempo indeterminato di tutto il personale che abbia prestato servizio con contratto a tempo determinato e bandisca specifiche procedure concorsuali. L'emendamento 5.0.1 (testo 4) rafforza il contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro e di tutela della sicurezza e della salute prevedendo un incremento fino a un massimo di 150 unità del personale dell'INAIL. L'emendamento 6.1 propone di ampliare l'ambito delle pubbliche amministrazioni che possono ricorrere a procedure di assunzioni di LSU. Le Commissioni hanno approvato modifiche anche in tema di sostegno ai lavoratori autonomi: l'emendamento 11.0.100 introduce una nuova forma di finanziamento per trattamenti di mobilità in deroga, l'emendamento 11.0.18 (testo 2) estende l'indennizzo corrisposto a seguito della cessazione di attività commerciale. Gli emendamenti 12.1 e 12.2 (testo 2) propongono misure in materia di incompatibilità per il personale della struttura di cooperazione tra Ministero dello sviluppo e Ministero del lavoro, prevedendo la possibilità per i parlamentari di partecipare ai tavoli di crisi nei territori in cui sono stati eletti.

CONTROLLI E SANZIONI SUGLI INCENTIVI ALLE FER. L'emendamento 13.0.1 (testo corretto) approvato propone norme in materia di controlli e sanzioni concernenti gli incentivi alle energie da fonti rinnovabili:

«Art. 13-bis.–(Disposizioni in materia di incentivi per energia dafonti rinnovabili)

1. All’articolo 42 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 3, le parole: “fra il 20 e l’80 per cento” sono sostituite dalle seguenti: “fra il 10 e il 50 per cento” e le parole: “ridotte di un terzo” sono sostituite dalle seguenti: “ridotte della metà”;

b) al comma 3-quater, le parole: “del 30 per cento della tariffa incentivante” sono sostituite dalle seguenti: “del 10 per cento della tariffa incentivante” ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “La decurtazionedel 10 per cento della tariffa incentivante si applica anche agli impianti ai quali è stata precedentemente applicata la decurtazione del 30 per cento, prevista dalle disposizioni previgenti.”;

c) al comma 4-bis, le parole: “del 20 per cento della tariffa incentivante” sono sostituite dalle seguenti: “del 10 per cento della tariffa incentivante” ed è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “La decurtazione del 10 per cento della tariffa incentivante si applica anche agli impianti ai quali è stata precedentemente applicata la decurtazione del 20 per cento, prevista dalle disposizioni previgenti”.

2. Le disposizioni di cui alla lettera a) del comma 1 si applicano agli impianti realizzati e in esercizio oggetto di procedimenti amministrativi in corso e, su richiesta dell’interessato, a quelli definiti con provvedimenti del Gestore dei servizi energetici (GSE) di decadenza dagli incentivi, oggetto di procedimenti giurisdizionali pendenti nonché di quelli non definiti con sentenza passata in giudicato alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, compresi i ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica per i quali non è intervenuto il parere di cui all’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n.1199. La richiesta dell’interessato equivale ad acquiescenza alla violazione contestata dal GSE nonché a rinuncia all’azione. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano qualora la condotta dell’operatore che ha determinato il provvedimento del GSE di decadenza sia oggetto di procedimento e processo penale in corso, ovvero concluso con sentenza di condanna anche non definitiva.

Ieri mattina il Ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà, dopo aver chiesto una sospensione di un'ora, ha presentato un maxiemendamento interamente sostitutivo del testo del decreto su cui il Governo ha posto la questione di fiducia. La Conferenza dei Capigruppo ha organizzato la discussione, alla quale hanno preso parte i sen. Romeo, Ferrero, Arrigoni, Bergesio, Centinaio, Briziarelli (L-SP), Ferrrazzi, Laus, Rampi (PD), Pirro, Di Nicola, Dell'Olio (M5S), Grimani, Comincini (IV-PSI), Testor, Cangini, Gallone (FI), Martelli (Misto), Ciriani (FdI).

La Commissione bilancio ha espresso parere di nulla osta condizionato sull'emendamento 1.900 e il Governo ha recepito le modifiche proposte.

Nelle dichiarazioni di voto favorevoli alla fiducia, il sen. Laniece (Aut) ha evidenziato l'accoglimento di emendamenti sul riconoscimento del lavoro stagionale per gli operatori di impianti e piste da sci, sulla clausola di salvaguardia per le autonomie speciali e la competenza della provincia di Bolzano sui ricorsi in materia di lavoro. Il sen. Laforgia (Misto-LeU) ha posto l'accento sul riconoscimento di tutele per 20.000 ciclofattorini, ha espresso un giudizio negativo sul cottimo, ha auspicato politiche industriali per conciliare diritto del lavoro e tutela dell'ambiente. Il sen. Faraone (IV-PSI), ricordando che il decreto risale al precedente Governo, ha rilevato che il testo contiene misure di galleggiamento che non rivolvono le crisi aziendali; convinto che per tutelare il lavoro bisogna rafforzare le imprese, ha rivendicato l'impianto del jobs act e l'esclusione del lavoro autonomo dal provvedimento. Il sen. Stefano (PD) ha sottolineato che il decreto, varato dal precedente Governo, ha subìto, pur nella ristrettezza dei tempi, il cambio di passo della nuova maggioranza in tema di ammortizzatori sociali e green new deal. Sull'Ilva è ammissibile uno stop, purché si vada avanti e non si torni indietro. Il sen. Anastasi (M5S) ha posto l'accento sulle maggiori tutele per i lavoratori, il superamento del cottimo mascherato, la stabilizzazione di precari, la soppressione dell'immunità penale per le acciaierie, l'emendamento end of waste: le Regioni potranno revocare il titolo di rifiuto affinché diventi materia prima da riutilizzare e valorizzare. Infine, ha richiamato l'impegno a modificare l'articolo 10 del decreto crescita che ha presentato criticità per le imprese artigiane.

Nelle dichiarazioni sfavorevoli alla fiducia il sen. Bertacco (FdI) ha ricordato che la sinistra non ha il monopolio della tutela del lavoro: il Gruppo ha presentato l'emendamento per la stabilizzazione dei precari dell'ANPAL e aveva proposto di costituire un tavolo per approfondire le nuove forme di lavoro digitale prima di ingabbiarle in nuove norme. Ha lamentato la decisione di non ammettere alla discussione emendamenti volti a togliere il reddito di cittadinanza a soggetti che abbiano riportato condanne penali e, pur esprimendo stima per il Ministro Patuanelli, ha ricordato la chiusura imminente di Whirpool e i 170 tavoli ancora aperti. Secondo la sen. Nisini (L-SP) il decreto scontenta sia i riders sia i datori di lavoro, svuota le misure per le crisi aziendali, con la soppressione dell'articolo 14 elimina lo scudo che consentirebbe ai nuovi manager di Ilva di adempiere le prescrizioni di bonifica, mettendo a rischio 10.000 lavoratori e regalando la produzione di acciaio ai turchi; ripropone un modello di controlli ex post farraginoso e inefficace per la stessa tutela ambientale. Secondo la Lega il decreto è stato snaturato da una spinta giustizialista e criminalizzante verso le imprese; a parte l'emendamento della Lega che proroga la norma per l'efficientamento energetico nei comuni, non si fa nulla per l'economia circolare. La sen. Toffin (FI) ha criticato il reddito di cittadinanza e il testo finale del decreto, che ingessa e burocratizza in una fase di crisi, ed è l'esito di un baratto tra la stabilizzazione dei lavoratori di ANPAL e l'eliminazione dello scudo per Ilva. Per sopravvivere il Governo ricorre alla fiducia su contenuti opachi e, incapace di favorire la crescita, si appresta a varare nuove imposte.

Fonte: Senato

In allegato il testo approvato dal Senato il 23 ottobre

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