Il Gestore dei servizi energetici ha pubblicato lo “Speciale Energia Rinnovabile” che offre un quadro di sintesi dei principali indicatori relativi ai diversi meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili per il periodo decorrente dal 2013 al 2018.
Alla luce dei dati riportati nello “Speciale”, si evidenzia, a partire dal secondo semestre del 2016, un’inversione di tendenza rispetto al periodo 2009 - 2015 che ha fatto registrare importanti incrementi del fabbisogno economico riguardante la componente tariffaria A3 determinati dall’introduzione di meccanismi di sostegno alle fonti rinnovabili.
FABBISOGNO A3. Il fabbisogno economico A3 è cresciuto in maniera esponenziale, passando dai 3 miliardi di euro nel 2009 ai quasi 15 miliardi di euro nel 2016.
A partire dal secondo semestre dell’anno 2016 si assiste, invece, ad una riduzione del fabbisogno A3, dovuta principalmente alla conclusione del periodo di incentivazione per alcuni impianti di grandi dimensioni.
Le elaborazioni non tengono conto delle disposizioni di cui ai commi da 149 a 151 dell’articolo 1 della Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (c.d. Legge di Stabilità 2016) relative ai nuovi incentivi per la produzione di energia elettrica da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili.
CONSISTENZA. L’incremento del numero delle Convenzioni, negli ultimi anni, è dovuto principalmente alla forte adesione al meccanismo dello Scambio sul Posto.
La fine del periodo di incentivazione degli impianti di grandi dimensioni che usufruiscono del meccanismo CIP6 e dei CV compensa, solo in parte, tale incremento, comportando, tuttavia, una rilevante diminuzione della potenza e dell’energia gestita.
COSTO DI RITIRO E INCENTIVAZIONE. La fine del periodo di incentivazione per i beneficiari dei meccanismi CIP6/92 e CV comporta negli anni una graduale diminuzione dell’energia oggetto di incentivazione e, quindi, dell’energia venduta dal GSE sul mercato elettrico.
Tale fenomeno e la pubblicazione di specifici provvedimenti finalizzati alla riduzione della bolletta elettrica - tra cui, ad esempio, lo "spalma-incentivi fotovoltaico" (Legge 116/2014) e lo "spalma-fer" (Legge 9/2014) - hanno portato ad una riduzione del fabbisogno A3 nel 2015. Si evidenzia, tuttavia, un nuovo incremento del fabbisogno A3 stimato per il 2016, per effetto, principalmente, del meccanismo dei CV. Oltre ai costi associati al ritiro da parte del GSE dei titoli invenduti, dovranno, infatti, essere sostenuti anche i costi relativi alle tariffe incentivanti che sostituiranno i CV a partire dal 2016 (art. 19 del DM 6 luglio 2012). Dal 2017 il fabbisogno economico A3 torna a diminuire, anche per effetto della conclusione del periodo di incentivazione per impianti di grandi dimensioni.
CONTO ENERGIA. La Legge 11/2015 ha posticipato al 31 dicembre 2015 il termine ultimo per l’entrata in esercizio degli impianti a fonti rinnovabili nelle zone terremotate di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Il numero e la potenza delle Convenzioni può diminuire per effetto di verifiche e sopralluoghi. Si segnala che nel periodo luglio-ottobre 2015 hanno perso il diritto all’incentivo oltre 30 Convenzioni incentivate.
L’onere di incentivazione si riduce nel 2015 per effetto dell’applicazione dell’art. 26.3 della Legge 116/2014 ("spalma-incentivi"). Il relativo risparmio ammonta a circa 400 milioni di euro. Si precisa che nel biennio 2030-2031 finisce il periodo di incentivazione per circa la metà degli impianti per una potenza di circa 12 GW.
CERTIFICATI VERDI. I Certificati Verdi sono titoli negoziabili, rilasciati dal GSE in misura proporzionale all’energia prodotta dagli impianti qualificati IAFR. Nel corso del 2015 e del 2016 si conclude il periodo di incentivazione per numerosi impianti. La potenza incentivata può, inoltre, diminuire per effetto di verifiche e sopralluoghi.
Il fabbisogno A3 stimato aumenta nell’anno 2016. Oltre ai costi associati al ritiro dei Certificati Verdi residui (ultimo semestre di produzione 2015), dovranno, infatti, essere erogati gli incentivi per la produzione 2016, come previsto dall’art. 19 del DM 6 luglio 2012. A partire dall’anno 2017, invece, saranno riconosciuti esclusivamente gli incentivi previsti dall’art. 19 del DM 6 luglio 2012.
A partire dal 2015, inoltre, la Legge 9/2014 ("spalma-fer") ha previsto, su base volontaria, una riduzione della tariffa con conseguente allungamento del periodo di incentivazione.
ENERGIA TARIFFA ONNICOMPRENSIVA. La Tariffa Onnicomprensiva è riconosciuta agli impianti qualificati IAFR di piccola taglia (di potenza fino a 1 MW o 0,2 MW per gli impianti eolici) per un periodo di 15 anni. Il numero e la potenza delle Convenzioni possono diminuire per effetto di verifiche e sopralluoghi.
La variazione del costo di ritiro è riconducibile all’art. 5, comma 7-bis, del DL 69/2013, che prevede, per gli impianti alimentati da bioliquidi aderenti alla disposizione, a partire dalla fine del 2013, l’incremento iniziale della tariffa (20% nel primo anno e 10% nel secondo anno) e la riduzione del 15% per i successivi 3 anni (fino ad una quantità di energia pari a quella su cui è riconosciuto l’incremento). A partire dal 2015, inoltre, la Legge 9/2014 ("spalmafer") ha previsto, su base volontaria, una riduzione della tariffa con conseguente allungamento del periodo di incentivazione.
ENERGIA CIP6. Ai beneficiari del meccanismo sono riconosciute specifiche tariffe calcolate in base al costo evitato di impianto e di esercizio, al costo evitato del combustibile e all’incentivo. La Legge 99/09 ha promosso meccanismi di risoluzione volontaria e anticipata delle Convenzioni CIP6.
Nel corso degli anni si è registrata una diminuzione della potenza incentivata - e delle relative Convenzioni – imputabile sia alla risoluzione anticipata delle Convenzioni sia allo scadere naturale delle stesse. Si evidenzia, dunque, una graduale riduzione dell’energia incentivata e venduta dal GSE sul mercato elettrico.
ENERGIA FER ELETTRICHE. Gli incentivi previsti dal DM 6 luglio 2012 si applicano agli impianti (non fotovoltaici) che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013 fino al raggiungimento del costo indicativo cumulato relativo agli impianti a fonte rinnovabile, diversi dai fotovoltaici, pari a 5,8 miliardi di euro annui. Tale valore, al 30 settembre 2015, è pari a 5,767 miliardi di euro.
L’incremento del costo di ritiro e incentivazione è stimato in base a specifiche ipotesi di entrata in esercizio progressiva degli impianti in graduatoria. Il DM 6 luglio prevedeva, infatti, un limite temporale per l’entrata in esercizio pari a 40 mesi dalla chiusura del terzo registro (agosto 2014).
Il Ministero dello Sviluppo Economico è attualmente impegnato nella pubblicazione di un nuovo DM FER al fine di incentivare, a partire dal 2016, gli impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici.
ENERGIA RITIRO DEDICATO. L’andamento decrescente dell’energia ritirata dal GSE è dovuto alla diminuzione del numero di Convenzioni in essere. Le principali cause sono l’esclusione dai prezzi minimi garantiti a partire dal 2014 per alcune fonti (DL 145/2013), l’applicazione degli oneri di sbilanciamento dall’anno 2013 (Delibera 281/2012/R/efr) e il passaggio di alcune Convenzioni al regime di Scambio sul Posto dal 2015 (per effetto dell’aumento del limite di potenza a 500 kW e dell’accesso diretto alla qualifica SEU - Legge 116/2014).
La forte riduzione del costo di ritiro nel 2014 dipende dall’esclusione per alcune fonti di produzione di energia dai Prezzi Minimi Garantiti (effetto prezzo – pari a circa 490 milioni di euro) e dall’uscita dal contratto di dispacciamento del GSE di un numero rilevante di Convenzioni (effetto quantità - pari a circa 150 milioni di euro).
ENERGIA SCAMBIO SUL POSTO. Si registra un incremento graduale della potenza, del numero di convenzioni e, di conseguenza, dell’energia ritirata dal GSE e venduta sul mercato elettrico.
Tale incremento viene ipotizzato nelle stime realizzate per gli anni 2015 e 2016, anche in considerazione dell’aumento del limite di potenza a 500 kW e dell’accesso diretto alla qualifica SEU (Legge 116/2014). Il fabbisogno A3 del 2014 si riduce per effetto della nuova modalità di calcolo della quota servizi (Cus), che prevede l’introduzione di un limite massimo alla restituzione degli oneri generali di sistema (Deliberazioni AEEGSI 570/2012/R/efr e 614/2013/R/efr).