Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, nel corso del Question time di ieri alla Camera, ha risposto a un'interrogazione sul decreto di incentivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, oggi all’attenzione della Commissione europea. Pichetto ha messo in evidenza “il proficuo scambio con gli uffici della Commissione sullo schema incentivante”, che è “arricchito anche dalla necessità di verificare la congruità rispetto alle regole del mercato del cumulo dei benefici”, ovvero la tariffa premiale con i contributi in conto capitale fino al 40% dell’investimento, che si verificherebbe nei comuni con popolazione sotto i cinquemila abitanti.
Rispondendo all’interrogazione del deputato Marco Simiani (LEGGI TUTTO), il Ministro ha chiarito che nel testo condiviso con la Commissione non c’è “la paventata previsione dell’accesso all’incentivo tariffario per i progetti avviati a seguito dell’entrata in vigore del decreto”. “Sto portando avanti personalmente le interlocuzioni con la Commissione – ha concluso il Ministro – per accelerare l’iter di valutazione e garantire la più rapida applicazione”.
QUALITÀ DELL’ARIA
“L’Italia ha manifestato apprezzamento sul livello di ambizione della proposta europea” sulla qualità dell’aria, ma “la tempistica prevista dalla direttiva appare inadeguata a raggiungere i target fissati”, ha detto Pichetto rispondendo a un’interrogazione del parlamentare Luca Squeri. Il Ministro ha spiegato che, con l’attuale stesura, “non vi sarebbe la reale possibilità di implementare le necessarie azioni coordinate a livello europeo, nazionale e locale”. Si deve tenere conto, ha aggiunto Pichetto, “delle caratteristiche dei singoli Paesi e della presenza di peculiarità di natura orografica e meteorologica che impediscono la dispersione degli agenti inquinanti, come quelle rilevabili nel bacino padano”. Per questo il Ministro auspica un confronto con la Commissione per valutare la correttezza dei dati e la metodologia utilizzata per la bozza di direttiva, per evitare di avallare “presupposti errati che inficino ab origine la fattibilità delle politiche”.
“Le Regioni del bacino padano – ha ricordato Pichetto – hanno contribuito a un significativo miglioramento della qualità dell’aria negli ultimi anni” e “questo impegno non va dissipato: l’obiettivo di inquinamento zero – ha concluso – non può prescindere da un sano pragmatismo”.
PIANO NAZIONALE ENERGIA E CLIMA (PNEC)
Il titolare dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha risposto anche a un’interrogazione del parlamentare Maurizio Lupi sul Piano Nazionale Energia e Clima. Il PNEC, ha osservato Pichetto, “è un passaggio fondamentale per delineare la politica energetica e ambientale del nostro Paese”. “Non si potrà prescindere – ha detto – dalla piena attuazione di quanto già previsto nel PNRR, così come potenziato dal nuovo capitolo del Repower EU” e ad oggi “sono in fase di valutazione ulteriori politiche e la rimodulazione di misure esistenti”. “Serve un quadro normativo semplificato e chiaro – ha concluso – che non generi incertezza in cittadini e operatori”, ma anche “forme di sostegno e incentivazione fiscale”, così come sarà “fondamentale continuare a investire in ricerca e sviluppo”.
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