“Il decreto Fer (fonti energetiche rinnovabili) non fotovoltaiche ad oggi ha accumulato un ritardo abnorme e non più sostenibile dalle aziende del settore che sono ferme in attesa di conoscere le nuove regole e il nuovo sistema di tariffe incentivanti. Si tratta non solo di un danno ma anche di una beffa, visto che il Governo a Parigi ha sostenuto i risultati di Cop21 e il nostro Presidente del Consiglio ha affermato, non più tardi di qualche settimana fa, di voler raggiungere nel 2018 la quota del 50% di rinnovabili per la produzione di energia elettrica”.
Lo scrive in una nota il Coordinamento Free, fonti rinnovabili ed efficienza energetica, che raggruppa 30 associazioni del settore.
IL RITARDOMETRO DI ASSORINNOVABILI. “A metà 2016 gli operatori ancora non sanno quale sarà la disciplina incentivante che avrebbe dovuto regolare il 2015 e il 2016. Il settore risulta pertanto paralizzato”, evidenzia il ritardometro di assoRinnovabili.
FREE: CALENDA FIRMI IL DECRETO IL PRIMA POSSIBILE. “A noi il decreto ministeriale così come è non piace – spiega il Coordinamento Free - ma è importante che avendo accumulato più di un anno e mezzo di ritardo il neo ministro Calenda lo firmi prima possibile. Il tempo è una variabile fondamentale, quando si fa impresa. Nel 2016 si tarda ancora a capirlo, altro che competitività del sistema paese!”.
Il provvedimento è stato approvato dalla Commissione europea il 29 aprile scorso. Poche settimane fa l'Associazione EBS, assoRinnovabili, Assoelettrica, Anpeb e Assodistil hanno fatto pervenire una lettera ai Ministri competenti per manifestare i loro dubbi per la modifica apportata al testo del provvedimento (LEGGI TUTTO).