Efficientamento energetico

Incentivi FER non fotovoltaiche, Guidi annuncia nuovo decreto entro maggio

Promozione delle tecnologie più innovative. Sui SEU il Governo rimane convinto di non stravolgere il quadro regolatorio per gli oneri di sistema dovuti per l'autoconsumo

venerdì 8 maggio 2015 - Redazione Build News

incentivi_fer

Il ministero dello Sviluppo economico emanerà, entro il mese di maggio, un nuovo decreto sugli incentivi per le rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico.

Lo ha annunciato il ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, durante un question time ieri al Senato.

“Per il fotovoltaico, il tetto di 6,7 miliardi di euro annui è stato raggiunto a giugno 2013, quindi dal successivo luglio 2013 non sono più disponibili, per questa tecnologia, incentivi tariffari espliciti”, ha ricordato Guidi.  

IN ARRIVO NUOVO DECRETO CHE ADOTTA MODALITÀ SELETTIVE DI ALLOCAZIONE DELLE RISORSE. “Per le altre fonti – qui anticipo un prossimo decreto in procinto di essere emanato – il tetto, come è stato ricordato, è fissato in 5,8 miliardi di euro l’anno. Attualmente il contatore del GSE indica 5,7 miliardi di euro l’anno”. “Come Ministero” ha anticipato Guidi, “emaneremo, entro il mese di maggio, un nuovo provvedimento che riutilizzi a favore del settore le risorse che si rendano via via disponibili. Si applicherà un meccanismo di calcolo che tenga conto del momento in cui i nuovi impianti accedono effettivamente agli incentivi a cui sono ammessi e comunque nel rispetto del tetto massimo di 5,8 miliardi. Sarà, quindi, emanato un decreto nel quale saranno adottate modalità selettive di allocazione delle risorse, basate sulle maggiori ricadute sul sistema produttivo e sulla promozione delle tecnologie maggiormente innovative”.

Il nuovo decreto, ha spiegato la titolare del Mise, “servirà a dare continuità di sostegno fino alla fine del 2016. Nel frattempo, naturalmente, inizieremo a lavorare per definire le regole per il periodo dal 2017 al 2020. Questa ripartizione in due fasi è necessaria per conformarsi anche alle citate linee guida europee sugli aiuti di Stato in materia d’energia e ambiente, che specificano non solo le modalità con le quali sostenere le energie rinnovabili, ma anche i tempi entro i quali adeguarsi ai nuovi principi che – ribadisco – l’Italia condivide”.

PRONTE LE SEMPLIFICAZIONI DELLE PROCEDURE PER I PANNELLI SOLARI SOTTO I 20 KW. Guidi ha anche annunciato che “a brevissimo firmerò un decreto ministeriale volto a semplificare radicalmente le procedure per i pannelli solari di potenza inferiore a 20 chilowatt, attraverso la compilazione di un modello unico”.

LA QUESTIONE DEI SEU. Al question time è intervenuto anche il senatore Girotto (M5S), che ha posto l'accento sulla “convenienza economica dei sistemi di generazione distribuita da fonte rinnovabile (i cosiddetti sistemi efficienti di utenza, SEU)”, che “è fondata sull’opportunità che l’energia autoconsumata paghi la componente variabile degli oneri di sistema solo in misura ridotta: il 5 per cento di quanto il cliente paga a titolo di oneri di sistema per l’energia prelevata dalla rete”.

Il decreto-legge n. 91 del 2014 (decreto Competitività) “ha stabilito le misure «al fine di non ridurre l’entità complessiva dei consumi soggetti al pagamento degli oneri»: per non diminuire il gettito complessivo degli oneri con l’aumentare della generazione distribuita, si deve attuare un graduale aumento della componente variabile degli oneri di sistema pagata per l’energia autoconsumata, senza effetti retroattivi. L’Autorità ha aperto la consultazione per la «riforma delle tariffe di rete e delle componenti tariffarie (...) per i clienti domestici di energia elettrica», prevedendo la rimodulazione degli oneri. L’Autorità ha espresso preferenza per la tariffa T2, che, prevedendo un bilanciamento del gettito degli oneri al 50-50 fra componente fissa (proporzionale alla potenza) e componente variabile (proporzionale ai prelievi), va a modificare l’attuale riparto, che vede invece prevalente la componente variabile”.

“L’Autorità – ha ricordato Girotto - dà seguito alla sua stessa posizione politica nella segnalazione al Governo n. 348 del 2014, nella quale si chiedeva di dare indirizzi all’Autorità «ai fini di una completa e omogenea redistribuzione della copertura degli oneri generali di sistema», evidenziando che riteneva «preferibile addivenire a forme esplicite di incentivazione qualora ancora necessarie per la promozione di soluzioni impiantistiche efficienti».

Il Governo non ha mai risposto. Ora l’Autorità si arroga il potere politico-legislativo di eliminare sostanzialmente i SEU, svuotandone la convenienza nell’ambito domestico, che oggi e` quello di maggiore utilizzo.

Tutto ciò in violazione di quanto stabilito dal decreto-legge n. 91 del 2014 – ha osservato il senatore del Movimento 5 Stelle - e vanificando gli sforzi che le imprese del settore stanno facendo da anni per continuare l’attività industriale nel settore della generazione distribuita da fonte rinnovabile”.

Girotto ha quindi chiesto al ministro Guidi “se il Governo ha segnalato all’Autorità la necessità di operare all’interno dei poteri ad essa attribuiti e per garantire il rispetto di quanto stabilito dal decreto-legge n. 91 del 2014 e la sopravvivenza dei SEU”.

GUIDI: LA RIPARTIZIONE DEGLI ONERI TRA LE PARTI FISSA E VARIABILE VA EFFETTUATA CON EQUILIBRIO. Nella sua risposta, la responsabile del Mise ha ricordato che “il decreto competitività stabilisce che gli oneri generali di sistema per le configurazioni di autoproduzione e autoconsumo sono determinati facendo esclusivo riferimento al consumo di energia elettrica dei clienti finali o a parametri relativi al punto di connessione. Dunque, dal punto di vista formale si ritiene che l’Autorità per l’energia, peraltro in un documento di consultazione, stia operando delle valutazioni nell’ambito dei parametri definiti dalla legge. Ma vi è una ulteriore ragione, forse ben più profonda e non formale, per tale previsione di legge: ragionando al limite, se tutti i consumatori si autoproducessero l’energia di cui hanno bisogno e se il pagamento avvenisse solo in base al consumo di energia, tutti sarebbero esenti e nessuno pagherebbe i costi di mantenimento e di sviluppo della rete e gli stessi oneri di sistema, e ciò a dispetto delle ovvie esternalità positive derivanti dall’esistenza e dal mantenimento in esercizio della rete. Questo dimostra che, proprio pensando ad una crescente evoluzione dell’autoproduzione distribuita, il vecchio sistema che si basava solo sulle parti variabili non è più attuale. Naturalmente, la ripartizione degli oneri tra le due parti (fissa e variabile) deve essere effettuata con equilibrio. Il Governo – ha precisato Guidi - si confronterà con l’Autorità e vigilerà sul tema, anche in vista dell’attuazione di una specifica previsione dello stesso decreto competitività”.

Per quanto riguarda la scadenza del termine per la qualifica dei SEU, “essa deriva dalla regolazione attuativa emanata dall’Autorità per l’energia e GSE, e non si vedono ragioni di urgenza per intervenire ulteriormente. Tuttavia, si potrà comunque approfondire ed eventualmente segnalare ai soggetti già citati l’opportunità di termini anche meno stringenti”, ha concluso il ministro.

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