Secondo l'ultimo aggiornamento al 31 ottobre 2015 del Contatore del costo degli incentivi riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici, il costo indicativo annuo risulta pari a circa 5,745 miliardi di euro, con una diminuzione di circa 21 mln di euro rispetto al mese precedente.
“La riduzione osservata rispetto al mese precedente – spiega in una nota il Gse - è da imputarsi principalmente alla scadenza del periodo di incentivazione di alcuni impianti a CV, nonché alla decadenza del diritto di accesso all’incentivazione di impianti del D.M. 6/7/2012 a seguito di verifiche effettuate”.
Il contatore dà conto degli oneri di incentivazione imputabili agli impianti incentivati con il provvedimento CIP 6 (quota rinnovabile), con i Certificati Verdi (CV), con le Tariffe Onnicomprensive ai sensi del D.M. 18/12/2008, agli impianti incentivati mediante il Conto Energia per il Solare Termodinamico, agli impianti ammessi ai registri in posizione utile o vincitori delle procedure d'asta ai sensi del D.M. 6/7/2012 e agli impianti i cui Soggetti Responsabili hanno presentato richiesta di ammissione agli incentivi del D.M. 6/7/2012 a seguito dell'entrata in esercizio.
NEL 2016 NON SI SUPERERÀ LA SOGLIA DEI 5,8 MILIARDI. Il Gestore dei Servizi energetici ha elaborato un documento (QUI IN ALLEGATO) con i possibili scenari di evoluzione del costo indicativo degli incentivi nei prossimi mesi: quello che emerge è che nel 2016 non dovrebbe essere superata la soglia dei 5,8 miliardi di euro annui che una volta raggiunta sancirà la fine degli incentivi alle Fer elettriche non fotovoltaiche, ai sensi dell’art. 3 del D.M. 6/7/2012. “Per descrivere – si legge nel documento del Gse - il più ampio range di variabilità individuato dai parametri simulati, si sono considerate, a partire dal caso base, le combinazioni parametriche che, sulla base delle ipotesi e degli intervalli di sensitività ipotizzati, danno luogo allo scenario di costo più alto («worst case») e più basso («best case»)”. Ebbene, “Il «worst case» elaborato sulla base delle ipotesi adottate prevedrebbe a gennaio 2016 un riavvicinamento alla soglia dei 5,8 mld, senza tuttavia superarla”, spiega il Gestore. “Per effetto delle scadenze del periodo di incentivazione di impianti a CV, TO e CIP 6, nei prossimi anni si prevede una progressiva riduzione della potenza incentivata”, osserva il Gse. “La scadenza del periodo di incentivazione di impianti a CV e CIP 6 determina una progressiva riduzione di costo, fino a 600 € mln a dicembre 2017. Nel contatore, la riduzione dell’onere dovuto alla scadenza dell’incentivazione degli impianti ha inizio già dall’11° mese prima della scadenza, proporzionalmente al periodo residuo”.