Efficientamento energetico

Incentivi rinnovabili non Fv, la bozza del DM inviata alla Conferenza unificata. IL TESTO

Anev: da quasi un anno gli operatori dell'eolico sono privi di riferimenti normativi per il presente e per il futuro. AssoDistil: a rischio di chiusura molti impianti di energia da biomasse solide

mercoledì 23 settembre 2015 - Redazione Build News

eolico_ferelettrichenon fv2

I ministeri dello Sviluppo economico, Ambiente e Politiche Agricole hanno raggiunto l'accordo sullo schema di decreto in materia di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili non fotovoltaiche.

Il testo del DM – qui sotto in allegato - è stato inviato alle Regioni e agli enti locali per il parere da parte della Conferenza Unificata. Il 7 ottobre prossimo si terrà la prima riunione tecnica.  

LE NOVITÀ. Dalla tabella sull'incentivazione delle varie tecnologie non compare più – osserva Public Policy - alcun valore a determinati impianti. Saltano gli incentivi per gli impianti eolici offshore sopra i 5mila kW (ipotizzati in 176 euro/MWh) e per gli impianti oceanici (maree e moto ondoso) sopra i 5mila kW (194 euro/MWh) così come per alcuni impianti specifici a biomasse e biogas.

Confermati i 60 MW eolici onshore da incentivare tramite il meccanismo dei registri, così come gli 80 MW dell'idroelettrico.

Il geotermoelettrico sale, rispetto a precedenti bozze, a 30 MW, e salgono a 48 mesi i tempi di entrata in funzione dell'impianto dalla comunicazione di esito positivo dell'iscrizione al registro per il godimento pieno dell'incentivo.

Torna poi la capacità eolica offshore da mettere all'asta. In una precedente bozza non erano previsti contingenti di potenza, mentre l'ultima versione ne prevede 30 MW, oltre a 800 onshore, 20 geotermoelettrici e 110 di solare termodinamico.

Sempre in riferimento alle aste, saranno escluse, oltre alle offerte di riduzione inferiori al 2% della base d'asta, anche quelle superiori al 40%.

Confermata l'ipotesi di incentivi elevati al solare termodinamico (in tutti i casi per 25 anni): 324 euro/MWh per gli impianti sotto i 250 kW; 296 euro per quelli fino a 5.000 kW; 291 euro oltre i 5.000 kW.

ANEV: EOLICO BLOCCATO IN ATTESA DEL DECRETO ATTUATIVO. “Il settore eolico e quello delle altre rinnovabili non fotovoltaiche – scrive in una nota l'Anev (Associazione nazionale energia del vento) - è ancora in attesa dell’emanazione del DM rinnovabili elettriche per la definizione dei contingenti d’asta per l’accesso agli incentivi per il biennio 2015 – 2016, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. È da quasi un anno che gli operatori del settore si trovano a lavorare in assenza di riferimenti normativi per il presente e per il futuro, impossibilitati a pianificare le loro attività industriali, con conseguenze devastanti per il comparto, con la perdita di posti di lavoro e per il Paese, con la fuga di capitali d’investimento all’estero”.

“Il Presidente Renzi e il Ministro dello Sviluppo economico Guidi”, prosegue Anev, “sembrano ignorare le tante voci di allarme che si stanno sollevando a livello nazionale e internazionale, manifestando nei fatti una totale inerzia nei confronti di un settore, come quello eolico, di fondamentale importanza per la salvaguardia dell’ambiente e per l’industria nazionale di settore che impiega oggi oltre 30 mila addetti. Gli evidenti benefici ambientali che l’eolico ha apportato sino ad oggi al Paese, con la produzione di 13 TWh di energia pulita al 2014, pari al risparmio di 19 milioni di barili di petrolio, corrispondenti a circa 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 risparmiate, potrebbero essere protratti e incrementati nel futuro. È quindi piuttosto inspiegabile e contraddittorio il fatto che il Governo italiano non abbia ancora risposto alle istanze mondiali in tema di cambiamenti climatici, specie a fronte della presenza di un settore così proficuo e poco oneroso come l’eolico”.

L'Associazione ricorda che “il costo degli oneri delle FER dell’eolico è in calo ed è assolutamente marginale rispetto alla spesa complessiva prevalentemente dovuta al Fotovoltaico, inoltre gli incentivi introdotti nel 2012 (incentivi e aste) risultano esigui ed estremamente efficienti. Per altro a fronte di soli 30 milioni di € all’anno che le nuove aste costerebbero, i benefici sarebbero estremamente maggiori, con un beneficio complessivo di circa 150 milioni di euro all’anno e mantenendo un saldo positivo per i consumatori di oltre 100 Milioni all’anno!”.

Anev quindi auspica “un intervento immediato del Governo Renzi affinché il MiSE emani al più presto il DM rinnovabili non fotovoltaiche per dare respiro al settore Eolico e delle altre FER e per rispondere alle esigenze dettate dalla crisi climatica in atto”.

ALLARME DAI DISTILLATORI: A RISCHIO DI CHIUSURA MOLTI IMPIANTI DI ENERGIA DA BIOMASSE SOLIDE. Il DM 6 luglio 2012 ha introdotto una norma che garantisce a partire dal 1° gennaio 2016 un livello minimo di incentivo per gli impianti a biomasse solide. Ma oggi i costi dell’energia sono calati drammaticamente e “proprio quell’elemento di garanzia che giustificava l’introduzione di un valore fisso, oggi rischia di mettere in ginocchio tutto il settore”, denuncia Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil, l'Associazione Nazionale degli Industriali distillatori.

“A partire da gennaio – avverte Emaldi – molte distillerie rischieranno la chiusura e centinaia di lavoratori si ritroveranno disoccupati. Inoltre, andranno in fumo centinaia di milioni di euro, investiti per avviare la produzione di energia da biomasse solide. Si scriverebbe così la parola fine ad un segmento importante della nostra produzione di energia verde, che, a fronte di forti investimenti, aveva consentito risparmi importanti all’intero sistema-Paese”.

AssoDistil chiede quindi correzioni nella bozza del nuovo decreto sugli incentivi alle Fer non fotovoltaiche in modo da applicare anche agli impianti di energia da biomasse solide il meccanismo di autoregolazione tra il prezzo dell’energia elettrica attuale e il valore dell’incentivo, cancellando dunque il parametro fisso che “rischia di diventare il de profundis per gli impianti di energia da biomasse solide, su cui le distillerie italiane hanno investito ingenti capitali”.  

Leggi anche: “Decreto FER, assoRinnovabili: no agli incentivi ai grandi impianti solari termodinamici

Idrogeno verde, una soluzione per l'energia del futuro. Ma oggi è ancora troppo caro

L'obiettivo crescita sostenibile è raggiungibile attraverso l'utilizzo dell'idrogeno verde. Ma al momento... Leggi


Bonus elettrodomestici green, spunta il nuovo contributo per rendere la casa più efficiente

Il governo ha allo studio l'introduzione di un nuovo bonus elettrodomestici, che... Leggi

Potrebbe interessarti
Ultime notizie
Codice unico degli incentivi alle imprese: via libera dal Consiglio dei ministri

Riforma storica volta a riordinare l’offerta degli incentivi statali, rafforzando il coordinamento...



Iscriviti alla newsletter di Build News

Rimani aggiornato sulle ultime novità in campo di efficienza energetica e sostenibilità edile

Iscriviti

I più letti sull'argomento


Efficientamento energetico copertina articolo
Quota rinnovabili negli edifici: obblighi e proroghe

Alla luce del Milleproroghe, che ha rinviato al 2018 l’aumento dal 35%...

Dello stesso autore


Ultime notizie
Salva Milano, la Camera approva la proposta di legge

Per consentire il superamento dei limiti di altezza e volumetrici per interventi...

Progetti
Fascicolo Sanitario nazionale: si entra nella fase 2.0

Il terzo incontro del convengo che promuove l’uso dell’FSE si è tenuto...

Prodotti
Dispositivi per impianti idrici versatili ed efficienti

Le soluzioni SOCLA di Watts sono pensate per la regolazione e la...