Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato la consultazione pubblica sullo schema di decreto che serve a definire gli incentivi tariffari per la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio.
Gli operatori hanno tempo fino al 4 marzo ore 12.00 per inviare osservazioni e commenti sui contenuti dello schema di decreto.
Il provvedimento, così come previsto dal PNIEC, rappresenta la principale misura per stimolare gli investimenti nei settori industriali “hard to abate” e nei trasporti, con l’obiettivo di introdurre l’impiego di idrogeno rinnovabile, vettore energetico fondamentale per la decarbonizzazione. Il testo riconosce agevolazioni sia ai produttori di idrogeno rinnovabile mediante processo elettrolitico, che di bioidrogeno, ottenuto da fonti quali bioliquidi, biomasse solide, biogas e biometano.
“Il governo – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – punta molto sul vettore idrogeno e questa attesa consultazione ci fa compiere un altro passo avanti per completare il quadro di misure regolatorie e incentivanti già attivate in ambito PNRR”.
Un incentivo alla produzione di idrogeno
La consultazione è orientata a raccogliere contributi sullo schema di decreto in materia di incentivazione alla produzione e utilizzo di idrogeno, che si prefigge quattro principali finalità:
1) definire univocamente l’idrogeno rinnovabile, come indicato al precedente punto;
2) istituire un incentivo in conto esercizio per accelerare la produzione di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili finalizzato all’uso nei settori dei trasporti ed industriali di difficile decarbonizzazione dei consumi;
3) definire la procedura di accesso alle agevolazioni di cui al decreto ministeriale 21 settembre 2022 n. 347;
4) definire le modalità di cumulabilità tra le tariffe incentivanti in conto esercizio e i contributi PNRR di cui al decreto ministeriale n. 463 del 21 ottobre 2022.
Il decreto intende istituire un incentivo alla produzione di idrogeno considerando i costi di investimento e di esercizio degli impianti per il periodo 2024-2027. Sulla base dei risultati perseguiti dal meccanismo rispetto agli obiettivi attesi, si potrà valutare l’eventuale estensione dello stesso. Il periodo temporale di applicazione del decreto pari a quattro anni, è così definito al fine di effettuare le opportune valutazioni sull’andamento della misura in relazione all’evoluzione del contesto normativo di riferimento in materia, nonché in funzione della penetrazione attesa del vettore, in linea con gli strumenti di pianificazione previsti a livello europeo e nazionale. Saranno tenuti in considerazione:
a) le evoluzioni tecnologiche di tutte le tecnologie per la produzione di idrogeno rinnovabile, del bioidrogeno e, più in generale, anche di tutti i combustibili e carburanti da fonti rinnovabili di origine non biologica;
b) l’incremento della domanda di idrogeno rinnovabile e di carburanti a basso contenuto di carbonio, stimolato dai target previsti dalle misure collegate al Green Deal e al pacchetto Fit for 55% e supportato dalla revisione del pacchetto gas con la creazione di infrastrutture funzionali alla realizzazione di un mercato EU dell’idrogeno.
Al contempo, tale scelta trova giustificazione anche in considerazione del fatto che, dal 1° gennaio 2028, secondo quanto previsto dall’atto delegato RFNBO (regolamento delegato (UE) 2023/1184 della Commissione del 10 febbraio 2023), non sarà più possibile alimentare gli elettrolizzatori con impianti da fonti rinnovabili già incentivati secondo le ipotesi ivi statuite. Per il periodo successivo, sulla base delle predette valutazioni, sarà possibile ipotizzare una revisione della misura.