Tanto spavento ma per fortuna questa volta non si contano vittime o feriti gravi. È il bilancio dell’incidente ferroviario avvenuto ieri sera tra Faenza e Rimini, in provincia di Ravenna, che ha tenuto in apprensione anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Si apprende dagli organi di stampa che abbia chiesto accurate relazioni sulle condizioni e l’assistenza ai feriti, sulla protezione di tutti i passeggeri per il completamento del viaggio e sulla rapida individuazione delle cause e delle responsabilità.
Le autorità hanno avviato delle indagini sulle cause dell’incidente. Al momento sappiamo con certezza che si è trattato di un urto a bassa velocità tra due treni (un Freccia e un regionale Rock) che procedevano nella stessa direzione e che ha causato 17 lievi feriti e importanti ritardi e cancellazioni per quanto riguarda la circolazione dei treni. Alle 12:56, in una nota, Trenitalia informava che la circolazione è tornata normale.
Per il resto però rimangono ancora tutti i dubbi sulle cause: non è chiaro se e come il treno ad alta velocità Freccia sia indietreggiato andando a urtare il treno regionale che era fermo. C’è chi ipotizza che in quel tratto vi sia una pendenza del tracciato. Altri invece sostengono che il macchinista abbia fatto in tempo a utilizzare il freno e quindi a limitare al massimo le conseguenze dell’urto.
Di certo a molti è tornato in mente l’incidente di Brandizzo dove nella notte tra il 30 e il 31 agosto di quest’anno persero la vita cinque operai impegnati nei lavori di manutenzione della ferrovia. Dipendenti di una ditta esterna appaltatrice delle Ferrovie e avevano appena iniziato la
sostituzione di alcuni metri di binari. Per quella tragedia la procura di Ivrea ha inviato nove avvisi di garanzia.