Nella notte tra il 30 e il 31 agosto 5 operai sono morti travolti da un treno nei pressi di Brandizzo sulla Milano-Torino. Secondo i primi riscontri dei carabinieri accorsi sul posto, il treno stava viaggiando a 160 chilometri all'ora e gli operai stavano eseguendo dei lavori di sostituzione di alcuni metri di binari vicino alla stazione quando è passato il convoglio tecnico con una dozzina di vagoni da Alessandria verso Torino.
Le cinque vittime, decedute sul colpo a causa del forte impatto, erano dipendenti della società Sigifer di Borgo Vercelli. Altri due colleghi presenti sul posto sono rimasti illesi. Secondo le prime ricostruzioni della Procura di Ivrea, che ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo, alla base dell'incidente vi sarebbero gravi violazioni di sicurezza.
Gravi violazioni alla sicurezza
"Dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza al momento dell'incidente. Ci sono profili di responsabilità per i quali saranno a breve indagate alcune persone", ha spiegato la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione.
E non si esclude che si possa precedere per dolo eventuale, in relazione ai reati di omicidio e disastro: significa che secondo gli inquirenti si sarebbero poste in essere condotte in linea di principio lecite, accettando però il rischio di poter commettere un reato. E anche il Mit ha avviato una propria inchiesta.
Il macchinista che guidava il convoglio, dodici vagoni vuoti in viaggio da Alessandria a Torino, era sicuro che quello fosse un orario in cui nessuno avrebbe dovuto transitare e men che meno lavorare, come ha precisato Fs. Tra le ipotesi c’è quella di un “errore di comunicazione”, come ha detto anche il sindaco di Brandizzo.