Sul tavolo dell’associazione Italia Solare il tema scottante è l’obbligo per i proprietari di impianti fotovoltaici di “rinunciare” alla detassazione di cui all’art. 6, commi 13 ss. della legge n.388/2000 (cd. Tremonti Ambiente) per la fruizione delle tariffe incentivanti del III, IV e V Conto energia per il settore fotovoltaico. E così l’associazione, che rappresenta gli operatori del settore fotovoltaico, scrive al direttore dell’Agenzia delle Entrate, al ministro dello Sviluppo economico e al Gse perché si trovi una soluzione alla questione diventata ormai di massima urgenza.
Il tema è stato sollevato con una nota del Gse lo scorso 22 novembre 2017, confermata poi dal MiSE il 12 dicembre 2017 in risposta a una interrogazione parlamentare, in cui il Gse ha affermato che “la detassazione di cui alla Tremonti ambiente non è cumulabile in alcuna misura con le tariffe incentivanti spettanti ai sensi del III, IV e V Conto Energia. Pertanto, … nell’ipotesi di voler continuare a godere delle tariffe incentivanti del III, IV e V Conto Energia, è necessario che il Soggetto Responsabile rinunci al beneficio fiscale goduto … entro dodici mesi successivi alla pubblicazione della presente news”.
Italia Solare, non ravvisando in molti casi quali possano essere le concrete modalità di attuazione di tale rinuncia, con la sua lettera ha investito formalmente l’Agenzia delle Entrate di individuare le soluzioni percorribili delle problematiche riscontrate e all’assenza di metodologie necessarie per potere “rinunziare” alla Tremonti Ambiente. L’associazione ricorda infatti che il contribuente che abbia ottenuto già il rimborso a seguito di versamento diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate non possa tecnicamente, anche se volesse, restituire il beneficio ottenuto, non essendoci né un codice tributo per versamenti “volontari” all’Agenzia delle Entrate né idonea normativa e prassi che indichino gli interessi e le sanzioni da calcolare in presenza di versamenti volontari.
L'associazione chiede inoltre all’Agenzia delle Entrate se ci debbano essere delle sanzioni e interessi – necessarie per regolarizzare le “dichiarazioni integrative” presentate – per la restituzione di un beneficio tecnicamente spettante e su una tematica con riferimento alla quale sono sempre sussistite, e sussistono tuttora, obiettive condizioni di incertezza della norma.
Nella sua lettera al ministero dello Sviluppo economico Italia Solare sollecita un ripensamento rispetto alla posizione espressa dal precedente Governo in sede di risposta del 12 dicembre 2017 all’interrogazione parlamentare in X Commissione della Camera n. C.5/09403. “Il ministero è infatti chiamato a rilasciare parere istruttorio, ma – ricorda l’associazione – il principio di divieto di cumulo di misure incentivanti, sul quale la risposta del precedente Governo esplicitamente si fonda, non ha carattere assoluto, bensì relativo”.
L'associazione, infine, chiede al Gse, vista l’amplia incertezza operativa sul tema, di bloccare ogni attività di sospensione già in atto della tariffa incentivante sugli impianti che hanno fruito della Tremonti Ambiente, in attesa di una chiara modalità di implementazione della “rinuncia” poiché i soggetti interessati, anche volendo rinunciate alla Tremonti Ambiente, oggi si trovano nell’impossibilità tecnica di procedere alla restituzione delle agevolazioni ricevute.
Per la soluzione del problema, che ancora una volta lascia gli operatori del settore fotovoltaico in uno stato di stallo oltre che penalizzati dall’incertezza normativa, Italia Solare chiede un pronto coordinamento tra Agenzia delle Entrate e Gse attraverso un tavolo tecnico a cui è disposta a partecipare e a collaborare per fare luce sul tema.