Nel pomeriggio dello scorso 31 luglio si è tenuto, nella Sala Verde di Palazzo Chigi, una riunione tra il Governo e i rappresentanti nazionali di ventotto ordini professionali. In rappresentanza del Consiglio Nazionale degli Ingegneri è intervenuto il Presidente Angelo Domenico Perrini.
Tra i temi al centro dell’incontro c’erano le prospettive legate all’attuazione dell’autonomia differenziata regionale, la sintesi tra le norme sull’Equo compenso e quelle del nuovo Codice degli appalti pubblici, la formazione e l’accesso agli ordini, la possibilità di introdurre forme di tutela per gli esercenti le professioni sanitarie in relazione alle norme penali.
Introdurre il principio dell’obbligatorietà di iscrizione all’Albo
Il Presidente del CNI Perrini, nel corso del suo intervento, ha innanzitutto sottolineato la necessità di introdurre il principio dell’obbligatorietà di iscrizione all’Albo per tutti coloro che svolgono attività professionali (intese come quelle definite dal dpr 328/2001), anche come lavoratori dipendenti in enti pubblici o aziende private. Perrini ha sottolineato come, a fronte di un milione di laureati in ingegneria, solo un quarto di loro sono ingegneri iscritti all’Albo. Si tratta di un’evidente discrasia che occorre eliminare, considerando che tre quarti degli ingegneri non rispondono ad obblighi deontologici, alla formazione obbligatoria e non garantiscono l’utenza con un obbligo assicurativo.
Togliere tutti gli ostacoli all’istituzione della laurea abilitante
In secondo luogo, Perrini ha invitato a togliere tutti gli ostacoli che si frappongono all’istituzione della laurea abilitante ai sensi dell’art 4 della legge 163/2021 per gli iscritti ai Consigli nazionali che hanno espresso la volontà di procedere in questa direzione. Va sottolineato che gli ingegneri sono stati i primi a farne richiesta.
Introdurre principio tutela di genere e regolamentare il voto a distanza
Infine, il Presidente del CNI ha invitato a procedere alla riforma del Dpr 169 per introdurre principio tutela di genere e per regolamentare il voto a distanza, allo stato definito da sentenze in sede giurisdizionale.
La posizione del Governo
Il Governo, rappresentato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, dal Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, dal Ministro della salute Orazio Schillaci, dal Viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto e dal Sottosegretario alle imprese e al Made in Italy Fausta Bergamotto, ha ribadito l’attenzione nei confronti degli ordini professionali quali elementi qualificati e qualificanti del “Sistema Italia”, ognuno nella propria autonomia ma nel quadro comune della difesa dell’interesse nazionale.
Nel corso della riunione, il Governo ha chiarito che, in vista del confronto con le regioni che hanno richiesto o richiederanno l’attribuzione di nuove funzioni, anche in materia di regolazione delle attività professionali, alle regioni non sarà devoluta la competenza in merito all’istituzione di nuovi albi professionali. Ferma restando la possibilità di costituire albi meramente ricognitivi o di comunicazione e di aggiornamento che riguardano professioni già riconosciute dalla legge statale.
Equo compenso
Per quanto riguarda la delicata questione dell’Equo compenso, è stata ribadita l’intenzione di trovare un punto di equilibrio che consenta di garantire la giusta retribuzione ai professionisti che ricevono incarichi dalle pubbliche amministrazioni. Infine, si è stabilito che i singoli ministeri vigilanti attiveranno tavoli tematici specifici per approfondire il confronto sulle altre istanze proposte dai rappresentanti dei professionisti.
Il comunicato del Ministero del Lavoro
Per completezza riportiamo il comunicato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: “Il confronto a Palazzo Chigi tra il Governo e i rappresentanti di tutte le professioni ordinistiche che abbiamo fortemente voluto è un segno di grande attenzione verso un mondo che custodisce il sapere intellettuale e lo mette ogni giorno col proprio lavoro a disposizione del Paese”. Così il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha commentato l’incontro avvenuto nella Sala Verde della Presidenza del Consiglio.
Nell’occasione il Ministro ha sottolineato il valore del lavoro autonomo e la sua centralità per la crescita economica e sociale. “Proprio per questo, nel recente Decreto Coesione abbiamo destinato ingenti risorse a sostegno dei programmi di autoimpiego e nel compiere questa scelta abbiamo pensato non solo alla formazione di nuove imprese, ma anche agli studi professionali e a nuove società tra professionisti”. Tra i temi principali affrontati, l’accesso dei giovani alle professioni e gli incentivi per promuoverlo.
Le sfide del futuro riguardano anche l’intelligenza artificiale e come i liberi professionisti sapranno accompagnare il progresso tecnologico mantenendo al centro la persona umana e innovando i modelli organizzativi.
“Il Governo ascolta e ha piena conoscenza dei temi legati al mondo delle professioni - ha detto il Ministro Calderone - e per questo abbiamo deciso di sviluppare il dialogo nel tempo anche su singoli dossier”.