La normativa tecnica sull'edilizia scolastica “andrebbe aggiornata con particolare attenzione agli elementi non strutturali che sempre di più incidono sulla manutenzione dell'edificio”.
È questa una delle proposte che emergono nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sull'edilizia scolastica, approvato lo scorso 2 agosto dalla commissione Cultura della Camera dei Deputati.
Nelle considerazioni finali sono riassunte le iniziative legislative e amministrative assunte a partire dal 2013 per l'edilizia scolastica: tra queste, l'allentamento del patto di stabilità interno per gli enti territoriali, l'8 per mille, il Fondo unico, la Cabina di regia, la revocabilità dei finanziamenti in caso di mancato affidamento dei lavori, l'avvio del processo di trasformazione delle scuole in Civic center, e infine l'Anagrafe dell'edilizia scolastica, resa pubblica e implementata sia nella struttura sia nelle informazioni del data base al fine di giungere ad un fascicolo elettronico di ogni singolo edificio.
FASCICOLO DEL FABBRICATO. Nel documento conclusivo si legge che l'Anagrafe dell'edilizia scolastica “potrebbe avere nel fascicolo del fabbricato uno sviluppo proficuo, in particolare ove venisse redatto per ciascun fabbricato di competenza dell'autonomia scolastica e sviluppato con il sistema di georeferenziazione web-GIS. Esso potrebbe, se aggiornato con cadenza annuale e tenuto a cura del proprietario, essere messo a disposizione del dirigente scolastico. Sul fascicolo sono annotate le informazioni relative all'edificio di tipo identificativo, progettuale, strutturale, impiantistico, ambientale, con l'obiettivo di pervenire ad un idoneo quadro conoscitivo a partire, ove possibile, dalle fasi di costruzione dello stesso, e sono registrate le modifiche apportate rispetto alla configurazione originaria, con particolare riferimento alle componenti statiche, funzionali e impiantistiche e agli elementi non strutturali”.
PIANO DI SOSTITUZIONE. Inoltre, al piano nazionale di messa in sicurezza e all'anagrafe “va accompagnato un Piano Economico e Finanziario per aiutare i Comuni, le Province e le Città Metropolitane, proprietari e responsabili degli edifici, a garantire che gli edifici che costituiscono punti di erogazione del servizio scolastico siano a norma, dotati di un libretto del fabbricato che ne documenti la storia e la manutenzione, abbiano standard qualitativi che ne consentano il cablaggio, il riscaldamento e l'illuminazione con tecnologie a risparmio energetico e siano dotati di servizi per la mensa e l'attività sportiva. Occorre un vero e proprio Piano di Sostituzione, che 'rottami' gli edifici la cui messa a norma non sia conveniente”.
STANZIAMENTO ORDINARIO DI RISORSE. Il documento conclusivo sottolinea infine “l'opportunità di rafforzare una programmazione strutturata sul piano sia finanziario sia degli interventi materiali. In buona sostanza, si potrebbe migliorare la situazione con uno stanziamento ordinario di risorse, nell'ambito di un'unica programmazione nazionale, dotata di scopi concretamente identificati al di là della nominalistica etichettatura delle leggi (ad esempio, 'scuole belle', 'scuole sicure', 'scuole innovative'), articolata per obiettivi quantificati e declinata in scadenze periodiche intermedie, all'approssimarsi delle quali il conseguimento di quegli obiettivi possa essere verificato (per esempio, con relazioni su collaudi, ispezioni e altro). In questo quadro si inserisce la cronica debolezza delle piccole e medie amministrazioni locali nel produrre e nel gestire progetti esecutivi: senza le effettive capacità professionali negli enti locali proprietari degli edifici, il concretizzarsi degli interventi e il conseguimento degli obiettivi diventano più problematici”.