L’Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE) esprime il proprio assenso al nuovo Indice sintetico di affidabilità fiscale per il settore delle costruzioni (ISA AG69U), a condizione che siano approfondite alcune potenziali criticità che potrebbero comprometterne la capacità rappresentativa dell’attività delle imprese del settore.
Queste le conclusioni espresse dall’ANCE nel parere riguardante il nuovo indice ISA AG69U, trasmesso ufficialmente all’Agenzia delle Entrate lo scorso 14 settembre 2018.
Si tratta, in particolare, dell’indice specifico per il settore delle costruzioni presentato dalla SOSE e dall’Agenzia delle Entrate nel corso di una riunione tenutasi il 20 luglio 2018 e che, in base a quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2018 (art.1, co.931, legge 205/2017), sostituirà l’attuale Studio di Settore, con effetto dall’annualità d’imposta 2018.
In linea generale, si ricorda che gli ISA sono stati ideati per superare la logica dell’accertamento presuntivo, oggi fondato sullo scostamento tra i ricavi dichiarati e quelli stimati dallo Studio di Settore, e favorire invece la compliance e l’adeguamento spontaneo dei contribuenti, attribuendo loro forme di premialità al raggiungimento di determinati livelli di “affidabilità fiscale”.
In particolare, il nuovo indice fornisce, su scala da 1 a 10, il grado di affidabilità fiscale di ogni contribuente e, a sua volta, è influenzato e sintetizza, per il settore delle costruzioni, il valore di:
- 3 indicatori elementari di affidabilità:
Ricavi per addetto
Valore aggiunto per addetto
Reddito per addetto
- 16 indicatori elementari di anomalia, che incidono (con punteggio da 1 a 5) sul calcolo dell’ISA solo in presenza di profili contabili e/o gestionali atipici rispetto al settore o al modello organizzativo di riferimento.
Il meccanismo di operatività del nuovo strumento è tale per cui più sarà elevato il valore dell’indice (da 1 a 10) raggiunto dal contribuente, più questi avrà diritto al riconoscimento di premialità, tra le quali l’esonero dal visto di conformità per la compensazione dei crediti fiscali, l’esclusione da alcuni tipi di accertamento ed una riduzione del periodo di accertabilità.
Ai fini della determinazione dell’indice, le imprese del settore delle costruzioni sono classificate in 9 Modelli Organizzativi di Business (MOB), che tengono conto della specificità dell’attività esercitata e dell’acquisizione dei lavori, in particolar modo in caso di lavorazioni eseguite prevalentemente in subappalto.
Come evidenziato nel parere formulato dall’ANCE, ad una prima analisi, l’ ISA AG69U appare idoneo a rappresentare la realtà produttiva delle imprese del settore, anche alla luce del fatto che è stato costruito tenendo conto di un arco temporale di 9 anni. Ciò consente di cogliere maggiormente, non solo la dinamica del settore a livello aggregato, ma anche l’andamento economico della singola impresa.
Tuttavia, il completo assenso dell’ANCE al nuovo indice è subordinato ad un necessario approfondimento di alcune potenziali criticità, già evidenziate nel corso della riunione di presentazione del nuovo strumento tenutasi il 20 luglio 2018, e dettagliate nel parere ufficiale trasmesso all’Agenzia delle Entrate.
Si tratta, in estrema sintesi di rilievi riguardanti:
- l’opportunità di diversificare, ai fini della costruzione dell’indice, le imprese che svolgono prevalentemente attività di nuova costruzione, da quelle operanti in prevalenza nel comparto del recupero dell’esistente, che, soprattutto nel corso degli ultimi anni, è divenuto il segmento sempre più rappresentativo dell’intero settore delle costruzioni, anche in termini di numerosità di imprese che in esso operano;
- un’adeguata valutazione, e le relative conseguenze nella determinazione dell’ISA, degli oneri che caratterizzano maggiormente il settore delle costruzioni, relative a: formazione, sicurezza ed aspetti finanziari.