“Gli indici sintetici di affidabilità fiscale rappresentano un’evoluzione degli studi di settore con i quali i professionisti tecnici si sono confrontati negli ultimi anni. Il passaggio da uno strumento all’altro deve avvenire all’insegna della semplificazione e della sinergia preventiva tra professionista e fisco. I professionisti tecnici svolgono un ruolo sussidiario, dunque sono aperti alla massima collaborazione con lo Stato anche in ambito fiscale. Anche in ragione di questo spirito di collaborazione, abbiamo chiesto di sostenere la nostra battaglia sull’equo compenso e di essere ascoltati quando riprenderanno le audizioni in tema di Ddl concorrenza”.
Così la Rete delle Professioni tecniche in occasione dell’audizione presso la Commissione VI (Finanze) della Camera dei Deputati - su invito del Presidente On. Maurizio Bernardo - nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante “Istituzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale per gli esercenti attività di impresa, arti e professioni”, riproposto dagli stessi firmatari come emendamento alla cosiddetta “manovrina” finanziaria e approvato nell’ambito della Commissione Bilancio.
La delegazione della RPT, guidata da Maurizio Savoncelli (Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri laureati), era composta anche da Mauro Bocciarelli (Consigliere Tesoriere del Consiglio Nazionale dei Chimici), Gianni Guizzardi (Consigliere del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali) e Giuseppe Foresto (Consigliere del Consiglio Nazionale dei Geometri e dei Geometri laureati).
Nel corso dell’incontro la Rete ha manifestato alla Commissione il giudizio complessivamente positivo sui contenuti del disegno di legge, dal momento che l’utilizzo degli studi di settore ha favorito un comportamento più corretto dei contribuenti, con la conseguente emersione di ricavi e compensi. Ora l’istituzione degli indici sintetici di affidabilità fiscale comporta l’utilizzo di un sistema di indicatori più ampio e occorrerà stabilire il peso che ogni indicatore avrà nelle stime che si produrranno. Per questo motivo, ritiene fondamentale un confronto preventivo ed effettivo con gli Ordini e i Collegi professionali.
La partecipazione e la collaborazione dei rappresentanti delle professioni ordinistiche ad ogni passaggio costruttivo della complessa metodologia innovativa saranno assolutamente necessarie, per evitare l’adozione di criteri non corrispondenti alle realtà professionali, anche in onsiderazione della non tipicità, rispetto alle medesime, del metodo fondato su criteri produttivi di mercato.
Nell’occasione, al fine di migliorare ulteriormente il provvedimento, i rappresentanti della RPT hanno avanzato una serie di proposte emendative, tra le quali: ricomprendere da subito i contribuenti già esclusi dagli studi di settore tra quelli esclusi dall’applicazione dei nuovi Indici; eliminare l’obbligo di annotazione dei componenti positivi, al fine di non appesantire gli adempimenti a carico del contribuente; prevedere l’esonero dal visto di conformità anche per l’IRPEF e l’IRAP; definire meccanismi di riduzione delle aliquote di imposta correlati all’aumento dell’indice di affidabilità.