Sulla carta l’obiettivo del Piano Industria 5.0 è piuttosto semplice: agevolare gli investimenti delle imprese di qualsiasi dimensione in beni strumentali innovativi, e incentivare quelle che grazie all’innovazione riescono a ridurre i consumi energetici. Così ha deciso il governo con il decreto PNRR quater varato a fine febbraio e divenuto legge il 23 aprile.
Il decreto attuativo e il regolamento sono in via di definizione. In particolare si attende il decreto interministeriale dal momento che la materia riguarda più ministeri, il Ministero per le imprese e il Made in Italy (Mimit), ma anche i ministeri della dell’Ambiente e sicurezza energetica e dell’Economia.
Oggi è in programma un incontro tra il ministro delle Imprese e del made in Italy (Mimit) Adolfo Urso e il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, probabilmente volto a rassicurare sui tempi di attuazione di Industria 5.0. Oltre all’aspetto meramente burocratico va allestita ancora la piattaforma informatica per l’acquisizione delle domande, la concessione dei crediti e il relativo monitoraggio da parte dei ministeri competenti.
Si procede con cautela
Giustamente, memori dell’esperienza del Superbonus e del suo effetto sui conti pubblici, ora occorre cautela, raccomandata tra l’altro dalla
Ragioneria di Stato. Ma il tempo scorre e se da un late alcune imprese, un po’ a fiducia, si sono portate facendo nuovi investimenti in innovazione successivi al 1° gennaio di quest’anno, altre sono invece alla finestra, in attesa di conoscere i dettagli e quindi avere certezze.
A disposizione per questa misura incentivante ci sono almeno ben 6,3 miliardi di risorse del PNRR che secondo le previsioni dovrebbero essere distribuiti sotto forma di crediti d’imposta, con aliquote variabili fino al 45%. Il criterio utilizzato dovrebbe premiare di più le piccole e medie imprese.
Per esempio per investimenti fino a 2,5 milioni il credito di imposta dovrebbe arrivare al massimo di 45% nella classe più alta di risparmio energetico, e diminuire per classi di risparmio inferiore oppure per investimenti di importi maggiori.