Non c’è dubbio che ormai, specialmente in ambiente urbano, il rumore sia diventato il sottofondo in cui quotidianamente siamo immersi. La riduzione dell’esposizione al rumore nell’ambiente di vita e di lavoro è uno degli obiettivi della legislazione italiana e comunitaria per preservare e migliorare il livello di benessere dei cittadini, la fruibilità e la conservazione degli ambienti urbani e naturali.
COS'E' IL SUONO? Il suono è definito come una perturbazione dello stato di equilibrio di un mezzo elastico che si propaga nel mezzo stesso. L’onda sonora, nel suo propagarsi, provoca una variazione locale della pressione atmosferica e uno spostamento di particelle che possono essere rilevate sia dall’orecchio umano che da specifici strumenti, quali i fonometri.
L’intervallo di variazione della pressione sonora è molto ampio: il suo valore è valutato rispetto a un termine di riferimento espresso in decibel (dB).
ll decibel (dB) è l’unità logaritmica che viene utilizzata per misurare i livelli di rumore, per cui si può dire che un incremento di un valore di 3 decibel corrisponde a un suo raddoppio.
Ogni valore in dB corrisponde ad un fattore di moltiplicazione o divisione (rispettivamente in caso di aumento o diminuzione) della grandezza misurata. Nella seguente tabella vengono riassunti brevemente i vari fattori di moltiplicazione o divisione:
dB | Fattore approssimato |
1 | 1.25 |
2 | 1.6 |
3 | 2 |
4 | 2.5 |
5 | 3 |
6 | 4 |
7 | 5 |
8 | 6.3 |
9 | 8 |
10 | 10 |
Questo significa che l'incremento di un decibel (dB), che apparentemente sembra poco, corrisponde ad un aumento del livello di rumore nell'ordine del 25%.
Per cercare di rendere il più possibili immediatamente comprensibili questi concetti, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) ha predisposto un'infografica con carattere solamente divulgativo ed indicativo.