Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce d’infortunio e malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di maggio. Si tratta di dati provvisori, perché per quantificare i casi accertati positivi sarà necessario attendere il consolidamento dei dati del 2017, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (maggio 2016 vs maggio 2017) e “di periodo” (gennaio-maggio 2016 vs gennaio-maggio 2017). Il confronto richiede cautele, in particolare rispetto all'andamento degli infortuni con esito mortale, perché soggetto all’effetto distorsivo di “punte occasionali” che può essere attenuato solo prendendo in considerazione un intervallo di osservazione più ampio.
DENUNCE DI INFORTUNIO. Nei primi cinque mesi di quest’anno le denunce d’infortunio pervenute all’Inail sono state 271.948, 548 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (-0,2%), sintesi di un calo infortunistico dello 0,5% registrato per i lavoratori (oltre 900 casi in meno) e di un aumento dello 0,4% tra le lavoratrici (quasi 400 in più). Alla diminuzione hanno contribuito soltanto l’Agricoltura (-6,4%) e la gestione conto Stato studenti delle scuole pubbliche statali (-3,3%), mentre le gestioni Industria e servizi e conto Stato dipendenti hanno fatto segnare un aumento, pari rispettivamente allo 0,7% e al 2,7%.
A livello territoriale, le denunce di infortunio aumentano al Nord (quasi 2.500 casi in più) e diminuiscono nel Centro-Sud (-3.000). Gli aumenti maggiori in valore assoluto si sono registrati in Lombardia (+1.459 denunce) ed Emilia Romagna (+574), mentre le riduzioni più sensibili sono quelle rilevate in Puglia e Sicilia (-777 e -764 casi rispettivamente).
Dopo l’aumento registrato nel primo trimestre (pari al +5,9%) e quello notevolmente più contenuto del primo quadrimestre (+0,2%), quest’anno si assiste per la prima volta a un’inversione di tendenza, che si traduce in un lieve calo infortunistico dello 0,2% nel confronto “di periodo” gennaio-maggio 2016-2017. Tutto ciò in presenza di un identico numero di giorni lavorativi sia per i mesi di maggio 2016-2017 (22) sia per l’intero periodo gennaio-maggio (104).
CASI MORTALI. Le denunce di infortunio mortale presentate nei primi cinque mesi di quest'anno sono state 375, 11 in più rispetto ai 364 decessi dell’analogo periodo del 2016 (+3,0%). L’incremento è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali salgono da 327 a 334 (+2,1%), sia a quella femminile che registra un incremento da 37 a 41 decessi (+10,8%).
L’aumento di 11 casi è la sintesi di andamenti diversi osservati nelle singole gestioni. L’Industria e Servizi è la sola a registrare un incremento (da 285 a 320 decessi, pari al +12,3%) decisivo poi nel saldo negativo finale, mentre Agricoltura e Conto Stato presentano una diminuzione, rispettivamente da 53 a 43 casi (-18,9%) e da 26 a 12 (-53,8%).
A livello territoriale, al Nord-Ovest che vede aumentare le denunce di infortuni mortali di 22 casi (Lombardia +13 decessi, Liguria +5 e Piemonte +4), si contrappone il Centro per il quale si registra, invece, un calo di 21 decessi (Marche -8 casi, Toscana -6, Umbria -4 e Lazio -3). Nel Mezzogiorno solamente Abruzzo (+12 casi), Sicilia (+8) e Puglia (+3) contribuiscono all’aumento dei casi mortali (+9 per l’intera area geografica), mentre nel Nord-Est solo il Friuli Venezia Giulia presenta un incremento (+6).
Nel confronto di periodo “pesano” ancora le morti di gennaio in Abruzzo. A ciò si aggiunge un mese di maggio particolarmente negativo per gli eventi mortali, con 81 denunce pervenute contro le 59 del maggio 2016 (erano state 51 nel maggio 2015 e 57 nel maggio 2014). Spiccano, in particolare, gli aumenti rilevati in Lombardia (+9 casi), Piemonte (+6), Emilia Romagna e Puglia (+5).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE. Le denunce di malattia professionale pervenute all’Inail nel periodo gennaio-maggio 2017 e protocollate sono state 26.195, 1.319 in meno rispetto ai primi cinque mesi del 2016 (-4,8%). Dopo anni di continua crescita, si conferma quanto già rilevato nei mesi scorsi circa il calo delle tecnopatie denunciate, che dovrà comunque essere monitorato nei prossimi aggiornamenti mensili. Le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo continuano a rappresentare le tecnopatie più denunciate, seguite da quelle del sistema nervoso e dell’orecchio.
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