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Infrastrutture e trasporti Ue: Italia a metà classifica

Con il Transport Scoreboard 2016 la Commissione Ue scatta una fotografia del settore infrastrutturale e dei trasporti nei 28 Stati. L’Olanda rimane leader assoluto, mentre l’Italia è al 17° posto, pena soprattutto del malcontento dei cittadini

lunedì 7 novembre 2016 - Erika Seghetti

infrastrutture trasporti

La Commissione europea ha pubblicato l’edizione 2016 del Quadro di valutazione dei trasporti dell’Unione europea (Transport Scoreboard 2016), nel quale sono messi a confronto i risultati dei 28 Stati membri in 30 categorie relative a tutti gli aspetti dei trasporti. L’obiettivo del quadro di valutazione- che riunisce dati provenienti da diverse fonti pubbliche (come Eurostat, l’Agenzia europea dell’ambiente e il Forum economico mondiale)- non è chiaramente quello di stilare una classifica ma di ‘aiutare gli Stati membri a individuare i settori che richiedono investimenti e interventi in via prioritaria.’
I trenta indicatori sono suddivisi in quattro grandi aree:

1. Mobilità a basse emissioni
Si registrano progressi in tutta l’UE verso una mobilità più sostenibile e rispettosa dell’ambiente (aumentano ad esempio la quota di energie rinnovabili nei trasporti e le autovetture nuove che utilizzano carburanti alternativi). I numeri sono tuttavia ancora bassi e il fatto che alcuni Stati membri siano largamente in testa al gruppo dimostra che esiste la possibilità di accelerare la transizione verso una mobilità a basse emissioni. A questo scopo nel luglio 2016 la Commissione ha adottato una strategia europea per la mobilità a basse emissioni.

2. Infrastrutture
Ci vuole tempo perché gli effetti degli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti diventino visibili. La percezione della qualità delle infrastrutture, tuttavia, è già migliorata e ulteriori effetti positivi saranno sempre più evidenti nei prossimi anni grazie a investimenti aggiuntivi, soprattutto attraverso il meccanismo per collegare l’Europa e il piano di investimenti per l’Europa della Commissione.

3. Persone
•    La soddisfazione degli utenti rispetto a tutti i modi di trasporto (urbano, ferroviario e aereo) è aumentata in tutta Europa. Ciò è indice di maggiore comprensione delle esigenze delle persone e di decisioni di investimento corrette.
•    Il numero delle vittime della strada rimane stabile. Nonostante le strade europee siano di gran lunga le più sicure al mondo, gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2020 di dimezzare il numero di morti per incidenti stradali.
•    Il numero di donne che lavorano nel settore dei trasporti sta aumentando, ma in generale rimane basso. È necessaria un’azione a tutti i livelli per attrarre più donne verso una carriera nel settore. La Commissione sta vagliando opportune iniziative in tal senso.

Olanda leader
 
I Paesi Bassi registrano i risultati migliori per il terzo anno di fila con punteggi elevati in 15 categorie e spiccano per il sistema infrastrutturale (strade, porti e aeroporti) e anche per il maggior numero di stazioni di ricarica per i veicoli elettrici e per la sicurezza stradale.
L’Olanda è seguita da Svezia, Germania e Austria. Questi paesi hanno punti di forza diversi, ma hanno tutti in comune un solido quadro per gli investimenti, punteggi elevati nella sicurezza dei trasporti e buoni precedenti di attuazione del diritto dell’UE.
La Romania è invece ultima in Europa per il sistema di trasporti, a causa di infrastrutture obsolete e un monopolio dei trasporti ferroviari. Anche se ultimamente le cose sembrano in via di miglioramento, con un aumento della soddisfazione dei consumatori.

Italia a metà classifica


L’Italia invece è al 17° posto, a metà della classifica. Buoni risultati vengono dal numero di nuove auto che utilizzano carburanti alternativi (gpl e gas naturale), fra i più alti d’Europa. Mentre la soddisfazione dei consumatori in merito ai servizi di trasporti urbani, ferroviari e aerei è fra i più bassi d’Europa. Male anche sul fronte delle quote rosa dei trasporti: il numero delle donne lavoratrici nel settore è tra i più bassi in Europa.


Nelle tabelle, i cinque paesi con i risultati migliori sono indicati in verde e i cinque paesi con i risultati peggiori in rosso. La tabella seguente indica quante volte ciascun paese è classificato tra i primi e tra gli ultimi. Il punteggio complessivo è calcolato sottraendo i punteggi negativi da quelli positivi.

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