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Infrastrutture europee, dall'UE 42,3 miliardi per i settori trasporti, energia e digitale

Nel settore dell'energia il nuovo meccanismo per collegare l'Europa permetterà di creare una vera e propria Unione dell'energia e di sostenere la transizione energetica

giovedì 7 giugno 2018 - Redazione Build News

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Nel quadro del nuovo bilancio a lungo termine dell'UE 2021-2027, la Commissione europea ha proposto ieri di rinnovare il "meccanismo per collegare l'Europa", con 42,3 miliardi di € a sostegno di investimenti nelle reti infrastrutturali europee per i settori dei trasporti (30,6 miliardi di €), dell'energia (8,7 miliardi di €) e del digitale (3 miliardi di €).

Si tratta di un aumento del 47% rispetto al periodo 2014-2020 a favore di un'Unione ben collegata e integrata in cui i cittadini e le imprese possono beneficiare appieno della libera circolazione e del mercato unico. Per il periodo 2021-2027, la Commissione propone di rafforzare la dimensione ambientale del meccanismo per collegare l'Europa. L'obiettivo finale è che contribuisca per il 60% della sua dotazione agli obiettivi in materia di clima. Ciò permetterà di consolidare l'Unione dell'energia, mantenere gli impegni assunti dall'UE nel quadro dell'accordo di Parigi e rafforzare la leadership mondiale dell'Europa nella lotta ai cambiamenti climatici.

La proposta della Commissione mira a integrare meglio i settori dei trasporti, dell'energia e del digitale per accelerare la decarbonizzazione e la digitalizzazione dell'economia dell'UE. Le soluzioni per una mobilità pulita, come la mobilità elettrica, richiedono una stretta integrazione tra i settori dei trasporti e dell'energia. Altri esempi sono la mobilità autonoma, lo stoccaggio dell'energia e le reti intelligenti.

1. TRASPORTI: UNA MOBILITÀ SICURA, PULITA E CONNESSA. Il meccanismo per collegare l'Europa sosterrà una mobilità intelligente, sostenibile, inclusiva, sicura e protetta, in linea con le proposte "L'Europa in movimento" e con la politica dell'UE in materia di infrastrutture dei trasporti. Contribuirà ad esempio alla decarbonizzazione dei trasporti, poiché darà la priorità a modi più ecologici (come il trasporto su rotaia) e allo sviluppo di punti di ricarica per carburanti alternativi. Viene posta inoltre maggiore enfasi sull'ammodernamento della rete, soprattutto per renderla più sicura e protetta. Come espressione concreta della solidarietà europea, una parte della dotazione (11,3 miliardi di €) sarà riservata agli Stati membri ammissibili al Fondo di coesione.

Per la prima volta in assoluto, il meccanismo per collegare l'Europa sosterrà anche infrastrutture di trasporto a duplice uso civile-militare con 6,5 miliardi di €. L'obiettivo è adattare la rete europea di trasporto alle esigenze militari e migliorare la mobilità militare all'interno dell'UE. Questo sarà un importante contributo a una vera e propria Unione europea della difesa entro il 2025, una priorità politica dell'attuale Commissione. La proposta di oggi si basa sulla comunicazione congiunta del novembre 2017 e sul piano d'azione del marzo 2018.

2. ENERGIA: ACCESSIBILE, SICURA E SOSTENIBILE. Nel settore dell'energia il nuovo meccanismo per collegare l'Europa permetterà di creare una vera e propria Unione dell'energia e di sostenere la transizione energetica, in linea con gli obiettivi delle proposte Energia pulita per tutti gli europei. L'Europa potrà così rimanere un precursore della transizione verso l'energia pulita, in linea con la priorità politica della Commissione Juncker del conseguimento della leadership mondiale nel settore delle energie rinnovabili.

A questo fine, una nuova componente della dotazione servirà a incentivare la collaborazione tra gli Stati membri nell'ambito dei progetti transfrontalieri di produzione di energia rinnovabile, con l'obiettivo di promuovere la diffusione strategica delle tecnologie "pronte per il mercato" per le energie rinnovabili. Il programma continuerà anche a sostenere le principali infrastrutture di rete transeuropee, per consentire un'ulteriore integrazione del mercato interno dell'energia, aumentare l'interoperabilità delle reti attraverso le frontiere e i vari settori, facilitare la decarbonizzazione e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico.

3. DIGITALE: RETE A BANDA LARGA AD ALTA CAPACITÀ. Il meccanismo per collegare l'Europa sosterrà la creazione di infrastrutture digitali di ultima generazione, che rappresentano il fondamento di un mercato unico digitale operativo. La digitalizzazione dell'industria europea e la modernizzazione di settori come i trasporti, l'energia, la sanità e la pubblica amministrazione si basano sulla concessione di un accesso universale a reti ad alta e ad altissima capacità affidabili, di costo ragionevole e di qualità. Dato il continuo aumento della domanda di reti e infrastrutture ad alta capacità per le comunicazioni elettroniche, il nuovo meccanismo per collegare l'Europa dedicherà maggiore importanza alle infrastrutture per la connettività digitale.

Maroš Šef?ovi?, Vicepresidente responsabile per l'Unione dell'energia, ha dichiarato:

Dopo l'accordo di Parigi è divenuto urgente creare collegamenti tra più settori. Il nuovo meccanismo per collegare l'Europa si impegnerà a creare sinergie ancora più forti tra i settori dei trasporti, dell'energia e del digitale per ottenere il massimo impatto dalla transizione energetica. Grazie a una maggiore dotazione finanziaria e alle possibilità di abbinamento con altri strumenti, esso permetterà all'Europa di restare all'avanguardia mondiale in progetti innovativi come le reti intelligenti e lo stoccaggio dell'energia.

Miguel Arias Cañete, Commissario per l'Azione per il clima e l'energia, ha dichiarato:

Questa proposta servirà a potenziare le infrastrutture che servono per la transizione verso l'energia pulita e ci aiuterà a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi climatici ed energetici per il 2030. Il nuovo programma ci permetterà inoltre di completare progetti strategici essenziali per una vera e propria Unione dell'energia, come la sincronizzazione della regione baltica con la rete elettrica europea.

Violeta Bulc, Commissaria per i Trasporti, sottolinea:

Quello dei trasporti è un settore in cui l'UE apporta vantaggi concreti ai suoi cittadini, e oggi proponiamo una dotazione finanziaria senza precedenti per migliorare la mobilità su tutto il continente. Vogliamo che gli europei viaggino sulla rete più moderna, sicura, pulita e connessa del mondo. Lo meritano assolutamente.

PROSSIME TAPPE. È fondamentale raggiungere in tempi brevi un accordo sul bilancio complessivo a lungo termine dell'UE e sulle relative proposte settoriali, per garantire che i fondi dell'UE comincino a produrre risultati il prima possibile. In caso di ritardi, i grandi progetti infrastrutturali attualmente in corso subirebbero altrimenti gravi ripercussioni. Nel settore dei trasporti potrebbero risentirne progetti faro come i collegamenti ferroviari Rail Baltica, Lione-Torino, Evora-Merida e la galleria del Brennero. Rail Baltica, ad esempio, deve poter bandire le gare per i grandi appalti necessari a realizzare i lavori di costruzione nel 2021. Questa tappa è indispensabile per portare a termine il progetto, che contribuirà a collegare cinque milioni di persone nei paesi baltici.

Un accordo nel 2019 sul prossimo bilancio a lungo termine consentirebbe una transizione senza soluzione di continuità tra l'attuale bilancio a lungo termine (2014-2020) e quello successivo, garantendo la prevedibilità e la continuità dei finanziamenti a beneficio di tutti.

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