Dal nuovo rapporto del Cni “Le assunzioni dei laureati in ingegneria nelle imprese private”, emerge che il 2016 è stato contrassegnato da un consistente aumento del fabbisogno di ingegneri espresso dal sistema d’impresa, sebbene con alcune sostanziali differenze tra i diversi indirizzi di laurea: si stima, infatti, per l’anno in corso, una domanda di 26.540 laureati in ingegneria, il valore più elevato degli ultimi sedici anni, superiore anche all’exploit del 2008, con un incremento del 13,5% rispetto al 2015.
E’ tuttavia un mercato del lavoro a due velocità quello che emerge dall’analisi dei dati del Sistema informativo Excelsior (Unioncamere-Ministero del lavoro) per quanto riguarda la domanda di competenze ingegneristiche in Italia. Particolarmente richiesti gli ingegneri del settore informatico, elettronico e delle telecomunicazioni (+20,6% rispetto al 2015), nonché quelli meccanici e energetici, mentre incontrano non poche difficoltà i laureati del settore civile ed ambientale, unica tipologia che vede diminuire il numero di opportunità lavorative rispetto al 2015 (-5,5%).
E’ vero che la parte più consistente dei laureati del ramo civile ed ambientale svolge la propria attività lavorativa in qualità di liberi professionisti, ma è pur vero che il dato negativo è l’indicatore di un contesto generale in cui il settore delle costruzioni e delle opere pubbliche, dopo anni di crisi profonda e di tagli di spesa consistenti, sta evidenziando solo ora limitati segnali di ripresa.
AREE GEOGRAFICHE. L’incremento della domanda di lavoratori con competenze ingegneristiche coinvolge, seppur in misura diversa, tutto il territorio nazionale, con le imprese del Centro Italia a fare da traino con il 25,6% in più di assunzioni rispetto al 2015, sebbene il Nord-Ovest si confermi ancora una volta l’area con la domanda di ingegneri più elevata.
In calo le assunzioni di ingegneri civili ed ambientali soprattutto nel Meridione (-23,5%) e nelle regioni nordoccidentali (-12%) e anche quelle, a sorpresa, degli ingegneri del ramo industriale nel Nord Est (-14%). Questo ultimo dato appare abbastanza preoccupante non solo per il segno negativo, ma anche per il fabbisogno in valore assoluto di ingegneri industriali, che si attesta sotto le 2000 unità, verosimilmente poco per l’area a maggiore vocazione industriale del Paese. Il dato potrebbe risentire ancora degli effetti negativi di una crisi che si è estesa per un arco temporale molto ampio, così come per la diffusa presenza di strutture manifatturiere di piccole dimensioni, che percepiscono ancora poco i vantaggi derivanti dall’“investimento” in figure con elevate competenze tecniche, come gli ingegneri.
In allegato tutti i dati del rapporto