Viene pubblicata oggi, 18 settembre, una versione aggiornata della UNI/PdR 56:2019 “Certificazione del personale tecnico addetto alle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile".
L’aggiornamento della UNI/PdR 56:2019 deriva essenzialmente dalla necessità di adeguare il documento ai chiarimenti e alle precisazioni contenuti nella Circolare Tecnica n° 03/2020 di ACCREDIA, al fine di dare piena ed esaustiva attuazione dell’accreditamento, a fronte della UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012, ai sensi della UNI/PdR 56:2019.
Le prassi di riferimento sono documenti para-normativi che rientrano fra i prodotti della normazione europea, così come definiti dal Regolamento UE n.1025/2012, che introducono prescrizioni tecniche fornendo una risposta tempestiva alle esigenze dei mercati in cambiamento.
Di fatto, nella Circolare del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici - Servizio Tecnico Centrale n.633/STC del 3 dicembre 2019 “Criteri per il rilascio dell’autorizzazione ai Laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti” di cui all’art. 59, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001, viene richiesta tra i requisiti la certificazione della competenza di “Livello 3” (per il Direttore del Laboratorio) e di “Livello 2” (per gli Sperimentatori), nelle specifiche prove non distruttive (PND) oggetto dell’autorizzazione, rilasciata da Organismo di Certificazione accreditato secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012.
Nello specifico, i vantaggi di un sistema così “armonizzato” introdotto dalla UNI/PdR 56:2019 possono essere così riassunti:
- le competenze vengono verificate sulla base di evidenze oggettive;
- la certificazione di terza parte garantisce indipendenza, imparzialità e trasparenza;
- la certificazione delle competenze spinge il tecnico a possedere, mantenere e migliorare, con continuità nel tempo, la necessaria competenza.
Anche i benefici di tale sistema di certificazione del personale sono palesi, e consistono, principalmente, nel:
- mettere a disposizione del mercato operatori qualificati in grado di operare professionalmente secondo norme tecniche nazionali ed internazionali riconosciute;
- contribuire ad elevare gli standard di qualità di tutta la filiera di processo;
- fornire evidenza oggettiva della corretta gestione aziendale del personale e dei processi di controllo;
- attribuire credenziale tecnica oggettiva delle capacità del personale, requisito cogente ai sensi delle direttive comunitarie europee;
- fornire un presidio legale a tutela della responsabilità della società di servizi che eseguono prove e controlli.
Si ricorda che la UNI/PdR 56:2019 è stata sviluppata da UNI con la collaborazione dell’Associazione scientifico-culturale “Materials and Structures, Testing and Research” (MASTER), che ha deciso di elaborare una prassi di riferimento con l'obiettivo di fornire un mezzo di valutazione e documentazione della competenza del personale tecnico incaricato di effettuare prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile, i cui doveri richiedono, a seconda del livello di certificazione, l'appropriata conoscenza teorica e pratica delle metodologie da eseguire secondo la normativa di riferimento, il trattamento, l’elaborazione ed interpretazione dei risultati ottenuti.
La UNI/PdR 56 definisce infatti i principi, i criteri e le procedure per la gestione delle attività relative alla certificazione ed al successivo mantenimento della certificazione al livello 1, 2 e 3 del personale tecnico addetto alle prove non distruttive (PND) nel campo dell’ingegneria civile, inclusi i beni culturali e architettonici, fatte salve le procedure già codificate da altre norme tecniche di settore.
La UNI/PdR 56 è disponibile e liberamente scaricabile dal sito UNI (sezione Catalogo).
Per informazioni:
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