Lo scorso lunedì 29 maggio ad Arquata del Tronto si è svolto un importante convegno in occasione del quale è stata presentata l’attività di ricerca di Eucentre per la redazione del progetto di suolo nell’ambito della ricostruzione della cittadina marchigiana. L’evento è stato patrocinato dal Consiglio Nazionale Ingegneri, nell’occasione rappresentato dal Consigliere Alberto Romagnoli. All’evento hanno partecipato anche il Commissario straordinario per la Ricostruzione Guido Castelli, il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Sindaco Michele Franchi, il Direttore tecnico di Eucentre Michele Calvi, il Direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche Marco Trovarelli, il Direttore Usr e Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ascoli Stefano Babini e il Presidente della Federazione Ingegneri Marche Massimo Conti.
Eucentre, prestigioso centro di formazione e ricerca nel campo dell’ingegneria sismica ha effettuato studi e indagini approfondite in merito ai terrazzamenti che costituiranno il futuro poggio del capoluogo con l’obiettivo di realizzare opere di sostegno non più vulnerabili alle azioni sismiche e in grado di costituire il sistema di fondazioni dell’intero paese. L’opera dovrà inoltre comprendere la realizzazione di tutte le infrastrutture complementari, tra le quali, ad esempio, viabilità, fognature, impianti idrici, alimentazione energetica e tutti gli altri sottoservizi.
Sulla base della ricerca di Eucentre e degli studi di approfondimento dell’Università di Pavia e dell’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, l’Usr ha realizzato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, che indica tutte le azioni necessarie per la realizzazione delle opere a sostegno della nuova Arquata del Tronto.
“Le vittime causate dal terremoto – ha detto il Commissario Guido Castelli - sono una ferita nella nostra memoria che sarà impossibile cancellare. Quello che possiamo fare è fare di tutto per garantire loro il massimo livello di sicurezza. Grazie ad Eucentre siamo di fronte a un progetto all’avanguardia ma che, al tempo stesso, preserverà la forma storica del paese. La ricostruzione del Centro Italia deve far sì che sia possibile vivere e investire in questi luoghi splendidi in piena sicurezza. Solo così nel futuro sarà possibile impedire lo spopolamento e l’impoverimento dell’Appennino centrale”.
“La novità scientifica dell’intervento previsto ad Arquata del Tronto – ha affermato Alberto Romagnoli, Consigliere del CNI - sarà seguita con estrema attenzione dal Consiglio Nazionale. Riteniamo, infatti, che essa debba essere divulgata allo scopo di fare apprezzare ciò che l’ingegneria Italiana riesce a fare, anche in termini innovativi, nel processo di ricostruzione di un territorio così importante”.