Fornire un inquadramento dell’ambiente indoor sia per una più circostanziata interpretazione/valutazione di risultati di monitoraggio dell’inquinamento indoor sia per eventuali misure di screening finalizzate alla scelta della più appropriata strategia di indagine.
È questo lo scopo del documento “Parametri microclimatici e inquinamento indoor”, pubblicato dal Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Sergio Fuselli) e composto da esperti indicati dallo stesso istituto, dai Ministeri Salute e Istruzione Università e Ricerca, da altri Enti e Istituti di ricerca, dalle Università e dalle Regioni.
Il documento riporta un inquadramento dei parametri termo-igrometrici e dei componenti/elementi dell’involucro edilizio di cui tener conto nel monitoraggio dell’aria indoor; e un accenno all’influenza dei parametri microclimatici sugli inquinanti chimici e biologici. Infine viene riportato in una appendice un elenco non esaustivo di informazioni, da registrare prima od in fase di monitoraggio, per un inquadramento più circostanziato dello stato del luogo di misura (ambiente confinato) come facente parte di un organismo edilizio.
AMBIENTI CONFINATI NON INDUSTRIALI. Per “ambienti indoor” si intendono gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali (per quelli industriali vige una specifica normativa), e in particolare, quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto, quali: abitazioni, uffici pubblici e privati, strutture comunitarie (ospedali, scuole, caserme, alberghi, banche, ecc.), locali destinati ad attività ricreative e/o sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive, ecc.), mezzi di trasporto pubblici e/o privati (auto, treno, aereo, nave, ecc.).
IN ITALIA MANCA UNA SPECIFICA REGOLAMENTAZIONE LEGISLATIVA. Attualmente in Italia non è stata elaborata una specifica regolamentazione legislativa sugli aspetti dell’inquinamento dell’aria per gli ambienti indoor. Di fatto per tali ambienti si fa riferimento a linee guida o valori di riferimento elaborati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e per alcuni inquinanti si fa riferimento a normative di altri Paesi europei, alla letteratura scientifica o ad altri standard quali, ad esempio, quelli relativi all’aria ambiente. Al fine di colmare tale lacuna è stato istituito nel 2010 presso l’ISS il Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor.
Nell'allegato il documento