Il deputato Walter Rizzetto ha presentato il 7 maggio 2019 alla Camera una interrogazione a risposta in commissione 5-02025, indirizzata al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sulle emissioni delle macchine per le costruzioni.
RIZZETTO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
l'industria delle macchine per costruzioni, impegnata nella progettazione di nuovi mezzi poco inquinanti richiede degli interventi che contribuirebbero a un miglioramento della qualità dell'aria;
la regolamentazione europea in materia di emissioni dei veicoli mobili non stradali ha avuto un impatto rilevante sulla commercializzazione di motori all'avanguardia e in pochi anni di attività è stato reso possibile un abbattimento di oltre il 95 per cento dei particolati emessi delle macchine per costruzioni;
tuttavia, le nuove tecnologie non vengono incentivate e diffuse al livello di mercato. Infatti, sebbene i motori a basse emissioni siano da tempo disponibili, in Italia non vi è stato ancora un ricambio del parco veicoli, i quali in buona parte restano obsoleti e inquinanti, con il rischio di procedure d'infrazione. Al riguardo, si ricorda che l'Italia, nel 2012, è stata già sanzionata, per inadempimento nell'applicazione della direttiva 2008/50/CE;
le amministrazioni comunali svolgono un ruolo fondamentale per attuare la normativa in materia di emissioni. Il monitoraggio dei valori di concentrazione degli inquinanti è effettuato al livello comunale e i provvedimenti di prevenzione da adottare in caso di superamento dei limiti imposti dalla legge, sono di competenza principale delle amministrazioni comunali, di concerto con le regioni;
contro il superamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti, molti comuni hanno istituito delle zone a traffico limitato e responsabilizzano l'utilizzatore indirizzandolo all'acquisto di veicoli nuovi, meno inquinanti e quindi esenti dalle limitazioni. Tuttavia, le macchine per costruzioni sono sistematicamente non comprese tra i veicoli oggetto delle limitazioni e possono quindi operare liberamente nelle zone a traffico limitato, indipendentemente dall'anno di produzione e quindi dal motore installato. Ciò è estremamente grave se si considera che l'impatto in termini di emissioni anche di una sola macchina obsoleta equivale a diverse decine di macchine analoghe, ma rispondenti a classi di emissioni più recenti. In altri casi, invece, le macchine per costruzioni vengono considerate inquinanti a prescindere, e quindi interdette alla circolazione, senza tenere in considerazione, come invece fatto per auto e motoveicoli, gli avanzamenti tecnologici degli stage dei motori;
questa situazione paradossale non valorizza lo sforzo dei produttori e non contribuisce al miglioramento della qualità dell'aria e rischia di deresponsabilizzare l'utilizzatore finale che non è incentivato a sostituire le macchine obsolete con quelle più avanzate;
le emissioni delle macchine per costruzioni non derivano solo dalla loro circolazione, ma anche dalla loro attività in cantiere. I cantieri possono trovarsi all'interno delle zone a traffico limitato, le quali, tuttavia, prendono in considerazione, esclusivamente i veicoli circolanti. In questo modo si permette a macchine inquinanti di operare indipendentemente dalla propria obsolescenza anche in aree di particolare interesse. Di contro, incentivare l'uso di macchine di ultima generazione contribuirebbe al miglioramento della qualità dell'aria;
sarebbe dunque necessario intervenire per: a) includere le macchine nelle ordinanze comunali relative alle aree a traffico limitato, tenendo conto degli stage dei motori; b) superare l'approccio della sola circolazione, prevedendo limitazioni all'utilizzo delle macchine per costruzioni obsolete all'interno delle aree a traffico limitato; c) prevedere un'incisiva premialità di punteggio nelle gare di appalto per lavori di costruzione e manutenzione in ambito comunale per le aziende che utilizzano macchine di ultima generazione; d) intensificare i meccanismi di controllo del mercato aumentando la vigilanza –:
se e quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare, per quanto di competenza, affinché sia incentivato l'utilizzo delle nuove macchine per costruzioni che garantiscano la sostenibilità dell'ambiente, al fine di eliminare dal parco veicoli dell'Italia i macchinari obsoleti e inquinanti, come esposto in premessa.
(5-02025)