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Interpretare i segni lasciati dagli incendi: la Guida dei Vigili del Fuoco

Pubblicato il volume "La semiotica dell'incendio"

giovedì 3 dicembre 2015 - Redazione Build News

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I Vigili del Fuoco hanno pubblicato la dispensa "La semiotica dell'incendio", realizzata a cura del Nucleo Investigativo Antincendi di Roma, un lavoro di ricerca sull’interpretazione dei segni lasciati dall’incendio che mette a confronto quanto in questo specifico ambito esiste nella letteratura tecnica di settore con le esperienze maturate direttamente dal personale del Nucleo Investigativo Antincendi.

“I segni lasciati dal fuoco – si legge nel documento - possono essere definiti come gli effetti visibili o misurabili che rimangono dopo un incendio. La maggior parte dei segni vengono registrati su superfici bidimensionali nel luogo in cui dette superfici intersecano il fuoco tridimensionale. I segni possono essere causati da radiazione termica (irraggiamento), per contatto con lo strato di gas caldi, per contatto con oggetti caldi o per il contatto con il pennacchio di fuoco (contatto diretto delle fiamme)”.

Il volume precisa che “l’interpretazione “univoca” dei segni di danno termico lasciati dall’incendio è tutt’altro che agevole. In sostanza, risulta poco agevole pervenire, attraverso la lettura dei danni, alla determinazione dell’area d’origine dell’incendio e a una spiegazione della possibile dinamica”.

I SEGNI PIÙ FREQUENTI. I segni più frequenti sono:

- segni a V

- segni a colonna

- segni a clessidra (hourglass patterns)

- segni a U

- linee di demarcazione (orizzonti di fumo o di calore)

- combustione pulita (clean burn)

- segni di protezione

- segno a cono rovesciato (inverted cone pattern), su muri od oggetti (spesso provocati da liquidi infiammabili)

- segni tipici prodotti da liquidi infiammabili (ignitable liquid pour pattern)

Sequenza con la quale tendono a svilupparsi i segni:

Incendi senza flashover:

- segno a cono rovesciato (inverted cone), su muri od oggetti;

- segno a colonna;

- segno a clessidra (hourglass patterns);

- segno a V;

- segno a U (si sviluppa sulla parte alta di una parete, quando la base del pennacchio non è all’intersezione delle stessa, come nel caso del segno a V, ma spostata più lontano verso il centro della stanza).

Incendi post-flashover:

- Negli incendi in cui è avvenuto il flashover difficilmente la forma dei segni è prevedibile. Si possono formare grandi segni a V che spesso confondono gli investigatori i quali tendono ad interpretarli come punti di origine dell’incendio.

LE CONCLUSIONI. L’evento oggetto di studio “è dinamico e la sua evoluzione spazio-temporale è influenzata da innumerevoli fattori. Molti di tali fattori, quali a titolo di esempio: l’esatta distribuzione, quantità e tipologia dei materiali combustibili presenti in un ambiente, le superfici iniziali di ventilazione di un locale e loro eventuale variazione nel corso del tempo, il grado di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili interessati dall’incendio, etc., non sono a posteriori neanche facilmente individuabili. In ragione della natura distruttiva dell’evento, la causa non è sempre di possibile determinazione, soprattutto nel caso di incendi che raggiungono una fase di flashover”.

Il volume evidenzia che “alcuni segni tipici che l’incendio rilascia, soprattutto nella fase iniziale di ignizione di un materiale combustibile, tendono poi ad essere cancellati nel corso delle fasi successive”, e che “alcuni segni tipici lasciati dall’incendio possono trarre in inganno un investigatore se non rapportati alla conoscenza della dinamica del fenomeno”.

Quello che si vede dopo un incendio è “la registrazione totale di quello che è avvenuto; di solito, però, non si è in grado di vedere l'ordine sequenziale della creazione di ogni segno. Malgrado le ricerche e gli strumenti sempre più sofisticati che si hanno a disposizione, bisogna accettare il fatto che può capitare di osservare segni lasciati dal fuoco per i quali nessuna spiegazione è disponibile”.

In conclusione, gli errori potenziali che un investigatore può compiere “sono essenzialmente mitigabili attraverso una approfondita conoscenza del fenomeno e un approccio metodico all’investigazione secondo il metodo scientifico di cui all’NFPA 921 “Guide for Fire and Explosion Investigations”.”

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