L’articolo 65-bis della Manovra correttiva (decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50), approvata il 1° giugno dalla Camera e ora all'esame del Senato, modifica il comma 1, lettera c), dell’articolo 3 del D.P.R. 380/01 (Testo unico in materia edilizia), che disciplina la definizione degli interventi edilizi relativi agli “interventi di restauro e di risanamento conservativo”.
La modifica prevede che tali interventi - rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità, mediante un insieme sistematico di opere – ne consentano, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, anche il mutamento delle destinazioni d’uso purché con tali elementi compatibili, nonché conformi a quelle previste dallo strumento urbanistico generale e dai relativi piani attuativi.
La disciplina vigente (ricorda il Servizio Studi Dipartimento Bilancio della Camera) prevede che gli “interventi di restauro e di risanamento conservativo" consentono, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, destinazioni d'uso con essi compatibili.
Per la norma vigente tali interventi comprendono in particolare il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio.
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