Dalla collaborazione tra UNI (Ente Italiano di Normazione) e il Ministero della Transizione Ecologica nascono i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia e gli arredi interni. Si tratta di un traguardo importante nell’ambito del “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione” che testimonia l’efficacia di un approccio di co-regolamentazione tra legislazione e normazione tecnica.
I nuovi CAM riguardano l’affidamento dei servizi di progettazione ed esecuzione dei lavori di interventi edilizi e la fornitura, noleggio ed estensione della vita utile di arredi per interni.
La formulazione dei nuovi criteri fa perno sui principi e modelli di sviluppo dell’economia circolare e della valutazione del ciclo di vita, in linea con gli indirizzi di sostenibilità comunitari. Gli approcci contenuti nei CAM sono codificati nelle norme UNI, e ricchi di riferimenti utili per le stazioni appaltanti che permettono di verificare l’applicazione corretta dei principi di sostenibilità da parte degli operatori o di organismi di valutazione della conformità accreditati (secondo quanto previsto dalla Infrastruttura per la Qualità).
Tra le principali novità introdotte dai CAM vi sono i criteri sulla capacità tecnica dei posatori e la verifica della formazione del direttore operativo e dell’ispettore di cantiere per gli interventi edilizi (in conformità alla norma tecnica UNI per la singola professione). Le stazioni appaltanti dovranno assicurare l’affidamento degli incarichi a tecnici ed esperti riconosciuti e competenti sui sistemi di gestione ambientale e sulla progettazione sostenibile.
I nuovi CAM contengono un capitolo relativo all’affidamento del servizio di estensione della vita utile dell’arredo. Si prevede la riparazione o donazione degli arredi usati e il disassemblaggio non distruttivo per riciclare il materiale recuperato. Si promuovono in questo modo l’eco-progettazione degli arredi tramite l’impiego di materiali rinnovabili o riciclati, la modularità per incentivare il recupero di parti da utilizzare come ricambi, e la valorizzazione delle risorse materiali attraverso il riciclo di materiali in impianti autorizzati.
Infine, i nuovi criteri raccomandano che nel capitolato di gara sia fatto riferimento all’ultima versione disponibile delle norme UNI richiamate, o alle nuove norme che ad esse si sono sostituite per i medesimi fini. Ciò a garanzia di un costante aggiornamento con lo stato dell’arte tecnico e tecnologico riconosciuto dal mercato e di cui UNI si fa garante.
“Il ruolo delle norme tecniche si dimostra fondamentale per contribuire alla costruzione di un <mondo fatto bene> e all’insegna della sostenibilità” – spiega Giuseppe Rossi, Presidente di UNI. “Attraverso la normazione sarà possibile verificare la corretta applicazione dei principi di sostenibilità, ma anche valutare la formazione dei professionisti chiamati a intervenire nella progettazione. Un grande passo in avanti per costruire percorsi dove la qualità sia sempre di più colonna portante dell’agire”.
L’esperienza dei CAM – prosegue Rossi - testimonia quanto sia determinante l’approccio di co-regolamentazione tra legislazione e normazione tecnica: la prima fissa i requisiti essenziali, la seconda entra nel dettaglio tecnico di supporto. Un approccio che va nella direzione auspicata dalle Linee Strategiche UNI 2021-2024 e da una corretta applicazione della valutazione di conformità.