Il prelievo fiscale totale medio su un investimento in edilizia di 1,76 milioni di euro per costruire case è del 54%. Questo il dato più significativo messo in evidenza nella manifestazione della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP) “Se riparte l'immobiliare riparte l'Italia - Giù le mani dal mattone” svoltasi il 26 febbraio 2015 a Roma.
Il calcolo si riferisce all'esempio della costruzione di un condominio di 12 appartamenti, 800 metri quadri circa, in una città di provincia del sud. Nel caso di studio l'investimento totale è di 1,76 milioni, compreso l'acquisto del suolo e la costruzione, il ricavo totale una volta conclusa la vendita di circa due milioni e il prelievo fiscale totale di 954 mila euro. In questo calcolo al costruttore rimane un utile, ultimata la vendita dopo diciotto mesi, di 243 mila euro lorde, circa 110 mila nette. L'analisi ha fatto dire al Presidente Nazionale Fiaip, Paolo Righi, che "lo Stato non è un socio al 50% ma un padrone in queste operazioni".
LE RICHIESTE DI CONFASSOCIAZIONI. Disposto a collaborare con il Governo per rilancio dell’immobiliare e dell’economia è il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana:
Come Confassociazioni ci rivolgiamo al mondo politico per sollecitare un intervento immediato sulla spending rewiew per detassare in maniera sostanziosa la prima casa. Bisogna dare ai cittadini la possibilità di rimettere in circolo le liquidità che posseggono ma che, ad oggi, preferiscono mantenere immobilizzate all’interno degli istituti di credito. Solo in questo modo è possibile sperare in una ripartenza dell’economia nazionale. Noi di Confassociazioni siamo disposti ad essere soggetti attivi nei confronti del Governo affinché ascolti le nostre proposte, instaurando una collaborazione proficua anche grazie alle nostre 175 associazioni e più di 320mila associati che vantiamo.
IL PARERE DI FI. Nel corso della manifestazione è intervenuto anche il senatore Vincenzo Gibiino, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e coordinatore azzurro in Sicilia.
I numeri disegnano uno scenario di estrema gravità: dal 2011 al 2014 la tassazione sugli immobili è cresciuta del 117%, del 14,7% solo tra il 2013 e lo scorso anno. E con il 2015 potrebbe andare addirittura peggio - ha dichiarato Gibiino.
Per rianimare l’immobiliare italiano c’è un’unica soluzione: ridurre drasticamente le tasse. Lo Stato continua vergognosamente a fare cassa sulla casa - ha concluso il senatore di FI.
IL PARERE DI ANCE. Per Paolo Buzzetti, presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance), la tassazione sulla casa "dev'essere soprattutto semplice", e può essere mantenuta "anche a questo livello", ma solo "se fosse una tassa unica e si dicesse che per i prossimi tre anni non si cambia più: già questo darebbe grande tranquillità al mercato".
Per il presidente Ance è importante riformare con estrema attenzione il sistema di tassazione sulla casa facendo in modo che la local tax non diventi un’ulteriore complicazione.