“Buon pomeriggio, signor Ministro, lei lo sa, credo condivida, che l'unica misura di politica industriale che ha veramente funzionato in Italia negli ultimi anni è Industria 4.0, tant'è vero che ha cambiato nome, perché ogni partito cercava di accaparrarsi il merito. C'è un problema contingente. L'Agenzia delle entrate ha bloccato l'utilizzo dei modelli F24 anche per gli investimenti fatti prima del 2023. Quindi, un imprenditore che ha fatto investimenti negli anni passati ora non può portarsi il credito in detrazione quando va a pagare le tasse. È un problema di attesa di un atto amministrativo del suo Ministero. Quindi, le chiediamo: possiamo risolvere urgentemente il problema? Perché gli imprenditori che hanno fatto investimenti sull'unico strumento che ha veramente funzionato si trovano ora nell'impossibilità di poterlo utilizzare”.
Così il deputato Luigi Marattin (IV-C-RE) si è rivolto al Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nel corso del question time di mercoledì 17 aprile alla Camera sulle iniziative in materia di compensazione dei crediti di imposta per gli investimenti "Transizione 4.0".
Urso: il decreto direttoriale sarà emanato nella prossima settimana
Il Ministro Urso ha così risposto: “ringrazio per l'interrogazione che mi consente di chiarire un aspetto importante per le nostre imprese affinché non si fermino, ma anzi si accelerino gli investimenti in innovazione. La nuova disposizione normativa è frutto di una decisione del Ministero dell'Economia e delle finanze volta a monitorare il flusso di cassa generato dal credito d'imposta 4.0, come sollecitato dalla Ragioneria dello Stato, al fine di evitare sforamenti incontrollati rispetto alla spesa programmata, come è avvenuto purtroppo per il superbonus 110.
Preciso che non si interviene sul diritto a compensare i crediti maturati, che rimane assolutamente integro, ma si prescrive solamente un obbligo di comunicazione circa l'ammontare complessivo degli investimenti che si intendono effettuare e la presunta ripartizione negli anni del credito in compensazione. La risoluzione dell'Agenzia delle entrate dello scorso 12 aprile ha destato però un comprensibile allarme, poiché ha sospeso le compensazioni per gli investimenti effettuati nel 2023 e 2024, nelle more dell'adozione di un decreto direttoriale MIMIT, del nostro Ministero, che dovrà definire il contenuto, le modalità e i termini di invio delle comunicazioni anzidette.
Posso, quindi, in questa sede tranquillizzare gli imprenditori. Il decreto direttoriale sarà emanato nella prossima settimana e detterà le regole per adempiere all'obbligo di legge, anche nelle more dell'apertura di una piattaforma informatica creata ad hoc per la gestione delle comunicazioni, sulla quale siamo già al lavoro. Questo determinerà la ripresa delle compensazioni tramite F24 per gli investimenti effettuati nel 2023 e nel 2024. Per gli investimenti effettuati negli anni precedenti al 2023 la giusta preoccupazione degli interroganti è stata affrontata e risolta da una FAQ pubblicata proprio ieri sul sito dell'Agenzia delle entrate. La FAQ ha chiarito che per gli investimenti effettuati entro il 2022 non vige l'obbligo di comunicazione preventiva ed è possibile utilizzare il relativo credito in compensazione tramite modello F24, indicando il codice tributo 6936 e l'anno di avvio dell'investimento, a prescindere dall'anno in cui questo si è concluso o dall'anno di interconnessione del bene strumentale.
Spero che questi chiarimenti e l'impegno del Ministero ad attuare subito il decreto ministeriale possano servire a tranquillizzare le nostre imprese e consentire loro di programmare, al meglio, i prossimi imminenti investimenti, anche sulla base del nuovo piano Transizione 5.0”.
La replica del deputato Marattin
Il deputato Marattin ha così replicato: “Quindi, signor Ministro, per gli investimenti del 2023 e del 2024 la settimana prossima emanate il decreto con la modulistica necessaria, così lei ci ha detto; acquisiamo questo impegno, la ringraziamo e speriamo sia verificato. Per quelli del 2022 e precedenti, evidentemente, ci facciamo bastare la FAQ dell'Agenzia delle entrate. Io spero sia così perché è lastricata la via del cimitero di FAQ dell'Agenzia delle Entrate che poi non hanno prodotto gli effetti desiderati per problemi di interpretazione, di legittimità, eccetera. Quindi, magari, su quello ci permettiamo di consigliare, in uno dei tanti decreti che fate tutti i mesi, una norma che possa, in qualche modo, certificare quel tipo di orientamento.
Per il resto, signor Ministro, ringraziandola per il chiarimento, per il futuro cerchiamo di evitare anche solo brevi momenti di incertezza come questi, perché un imprenditore, se c'è una cosa che non può sopportare, è l'incertezza. In Italia, l'imprenditore sopporta di tutto: le tasse, la burocrazia, la politica. L'incertezza è il nemico più grande dell'economia, della programmazione e degli investimenti. Cerchiamo di fare il possibile, se si può, per dare certezze, ma almeno per non alimentare incertezze”.