L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha avviato una campagna straordinaria di vigilanza nel settore dell’edilizia, invitando le proprie strutture territoriali a contrastare tutte le possibili irregolarità sui luoghi di lavoro. I dettagli sono contenuti nella nota protocollare n. 6023 del 27 agosto: nell’ultimo quadrimestre dell’anno l’Ispettorato punterà la propria attenzione, in particolare, sulle aziende che non sono ancora mai ispezionate, o su quelle che hanno ripreso la propria attività soltanto recentemente, in occasione dell’applicazione del Superbonus, o ancora su quelle in cui viene riscontrata una rotazione del personale irregolare, che potrebbe nascondere un uso eccessivo e non consentito di contratti a termini.
Gli accertamenti, come scrive Luigi Caiazza sul Sole 24 Ore, riguarderanno diverse forme di tutela: fisica, economica, previdenziale, assistenziale. L’Ispettorato non mancherà quindi di verificare anche le condizioni di salute dei lavoratori, relativamente all’osservanza dei protocolli anti-contagio e all’utilizzo delle attrezzature di lavoro, oltre al rispetto del contratto collettivo.
2.300 ispettori in più in arrivo
Il maggiore impegno dell’INL arriva insieme all’annuncio dell’assunzione di 2.300 nuovi ispettori entro il 2022. Il nuovo direttore dell’Ispettorato, Bruno Giordano, ha ribadito più volte, nelle ultime settimane, la necessità di maggiori poteri e risorse per ingaggiare una vera e propria “guerra” contro l’irregolarità sul lavoro. Nel primo semestre dell’anno, secondo i dati Inail, le denunce di infortunio sono state 266.804, +8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020, 538 delle quali con esito mortale (fortunatamente in calo rispetto al 2020, -5,6%).
Le ultime ispezioni svolte nel settore dell’edilizia hanno delineato un quadro di irregolarità diffusa, amplificata dal “boom” del settore dovuto agli incentivi fiscali, che ha spinto molte aziende a fare fronte al maggiore carico di lavoro senza curarsi troppo delle regole. Con il rischio di peggiorare un quadro già poco roseo: su scala nazionale, il 79,3% delle aziende ispezionate nel 2020 ha presentato una qualche forma di irregolarità.
Il problema del coordinamento
Oltre alla mancanza di ispettori e risorse, uno degli ostacoli principali per l’Ispettorato è lo scarso coordinamento con gli altri enti competenti. L’ha ricordato lo stesso Bruno Giordano in un’intervista recente per Il Fatto Quotidiano: l’INL avrebbe dovuto dovuto accorpare le funzioni di vigilanza di ministero del Lavoro, Inps e Inail, ma finora la riforma è rimasta sulla carta. “Sarebbe un passo fondamentale per poter fare in una volta sola controlli incrociati sulla regolarità complessiva dell’azienda e sulla posizione contributiva, assicurativa e di sicurezza dei lavoratori”, ha spiegato Giordano. A questo si aggiunge la frammentazione delle Asl, che non sono in rete tra loro e non hanno una banca dati comune con Inps e Inail.
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