Si torna a parlare di ISO 50001, la norma che certifica imprese ed enti con sistema di gestione dell’energia (SGE). La Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia (FIRE) ha proposto a Milano il 21 giugno scorso un convegno sul tema, grazie al quale ha tratteggiato lo scenario attuale e ha presentato la “Indagine sui sistemi di gestione dell’energia certificati ISO 50001 in Italia. Evoluzione, problematiche e dati” condotta negli ultimi due mesi da FIRE insieme a CEI e CTI, che mostra come in Italia lo strumento sia efficace se implementato in modo corretto.
“I sistemi di gestione dell’energia collegati alla norma ISO 50001 sono uno strumento fondamentale per aiutare le imprese a collegare core business e sostenibilità, in quanto investono nel tempo tutta l’organizzazione nella gestione delle risorse”, ha dichiarato Dario Di Santo, direttore FIRE. “Una ricerca dell’Harvard Business School mostra come le imprese che hanno investito su ambiente, aspetti sociali e governance in modo intelligente abbiano ottenuto dagli anni novanta ad oggi consistenti miglioramenti in termini di aumento del valore delle proprie azioni. I sistemi di gestione dell’energia consentono di avviare questa trasformazione e i risultati si vedono, come mostrano le esperienze di Germania, USA, Irlanda, Svezia e anche Italia, come dimostra l’indagine appena svolta da FIRE in collaborazione con CEI e CTI. Quello che manca al nostro Paese è un supporto adeguato da parte pubblica: negli altri Paesi l’adozione degli SGE è o incentivata direttamente, o indirettamente, in quanto dà la possibilità di accedere ad altre agevolazioni, come quelle per le imprese a forte consumo di energia”.
Dallo studio FIRE è emerso che un SGE certificato ISO 50001 comporta un grande valore aggiunto per tutte quelle organizzazioni, private o pubbliche, che decidano di implementarlo: non solo consente di realizzare dei consistenti risparmi energetici, ma permette di sfruttare investimenti di tipo energetico e ambientale per cogliere dei benefici in collegamento al core business. Dal 2014 il sistema è in crescita, come mostra la figura seguente, tuttavia la mancanza di incentivi dedicati impedisce lo sviluppo rapido che si è verificata in altri Paesi, come Germania e Francia.
L’intervento del CTI ha evidenziato l’attenzione sempre maggiore riservata all’energia in ambito internazionale: attorno alla ISO 50001, al momento in fase di revisione per aumentarne l’efficacia e rispondere ad alcune problematiche emerse nei primi cinque anni di utilizzo sul campo. Sono state pubblicate diverse norme che coprono temi come le diagnosi energetiche, la misura dei risparmi energetici, il benchmarking, etc.
Il collegamento fra SGE e obblighi per le grandi imprese è stato illustrato dall’ENEA, che ha mostrato il buon risultato conseguito a livello nazionale sull’obbligo del 2015 e ha chiarito i benefici che derivano dalla certificazione nell’adempimento di quanto previsto dal D.Lgs. 102/2014 in termini di diagnosi energetiche obbligare.
Sul fronte operativo, si segnalano i seguenti spunti emersi dalla conferenza grazie agli interventi di Certiquality, Energy Team, Fedabo, Hitachi, Kairos, Schneider Electric, Seaside, V.P.E. e Roedl & Partner e alla condivisione di FIRE di quanto emerso al recente incontro internazionale di Stoccolma:
- le imprese certificate ISO 50001 sfruttano meglio le risorse energetiche di quelle non certificate, e nel tempo accostano al vantaggio economico del risparmio energetico quello di una maggiore competitività e di migliori performance finanziarie per la capacità di introdurre innovazioni più marcate sui processi e negli edifici che si riflettono sul core business;
- lo sviluppo tecnologico dei sistemi di monitoraggio e software e la crescente connessione fra i vari dispositivi aziendali consente di ottenere forti sinergie con il sistema di gestione dell’energia, rendendolo più efficace e massimizzandone l’impatto sulle pratiche aziendali;
- fra i punti da migliorare per le organizzazioni che si certificano ci sono il coinvolgimento delle diverse funzioni aziendali nel sistema di gestione, la comunicazione verso l’interno e l’esterno, e l’adozione di procedure di acquisto di beni e prodotti che tengano conto dell’impatto energetico e ambientale nel ciclo di utilizzo aziendale;
- le difficoltà riguardano il coinvolgimento delle PMI, la possibile burocrazia collegata agli SGE e la mancanza di tempo e risorse, che rende più complesso per i dipendenti adattarsi al sistema stesso.
I sistemi di gestione dell’energia (SGE) definiti dalla norma ISO 50001 sono stati introdotti nel 2011 sulla scorta della norma europea EN 16001. Essi sono basati sul ciclo di miglioramento continuo Plan-Do-Check-Act focalizzato sull’energia e caratterizzati da un approccio quantitativo fondato su dati misurati, che ne assicura una maggiore efficacia rispetto ai sistemi analoghi sulla qualità (ISO 9001) e sull’ambiente (ISO 14001). Gli SGE sono consigliati in tutte le realtà medio-grandi in virtù dei benefici superiori che consente di ottenere grazie alla definizione di politiche aziendali con obiettivi specifici, all’impegno dei vertici dell’organizzazione, al coinvolgimento di tutti i livelli del personale, alla definizione di un piano di azione dettagliato e alle azioni di monitoraggio dei consumi puntuali e di sensibilizzazione del personale.