Creare un nuovo modello di sviluppo dell'economia delle isole minori che valorizzi l'intesa tra il pubblico e il privato, partendo dal turismo, la cultura, l'ambiente, i punti di forza delle isole italiane, insieme all'agricoltura e alla green economy.
Questo l'obiettivo del “Manifesto dello sviluppo sostenibile nelle isole minori italiane”, presentato in occasione della Conferenza che si è svolta il 27 e 28 maggio all’isola di La Maddalena, promossa da Ancim (Associazione nazionale comuni isole minore) d’intesa con Greening the Islands.
36 COMUNI IN SETTE REGIONI. Le isole minori italiane rappresentano una realtà geografica istituzionale particolare non solo nel contesto nazionale, ma anche internazionale. I 36 Comuni disseminati in sette Regioni – Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana – rappresentano un'estensione di circa 1.000 kmq con circa 220 mila abitanti.
Il Manifesto afferma che “un'economia a basse emissioni di carbonio, l'uso efficiente delle risorse e una politica di trasporto sostenibile sono gli interventi complementari delle missioni principali: lavoro, qualità della vita e inclusione sociale, istruzione, formazione e salute”; che “i temi dell'energia, dell'acqua, dei rifiuti e della mobilità non sono obiettivi a sé stanti, ma costituiscono un'azione integrata e strategica per uno sviluppo fondato sulla valorizzazione dei beni culturali, ambiente e paesaggio”; che “l'ambiente la sua tutela e fruizione possono contribuire a creare nuova occupazione”.
GLI IMPEGNI. I sottoscrittori del Manifesto si impegnano:
- a trovare e sperimentare soluzioni appropriate, tenendo conto delle caratteristiche fisiche e geomorfologiche che ogni isola esprime;
- ad elaborare una procedura autorizzativa semplificata, anche in deroga alle normative vigenti ed in attuazione dell'art. 174 e ss. del Trattato di Lisbona;
- a predisporre progetti strategici integrati tra i vari settori, ma in correlazione con il progetto strategico più generale di un nuovo modello di sviluppo, incentrato sulla valorizzazione di beni culturali, tradizioni e paesaggio;
- a favorire il concorso finanziario dei soggetti privati;
- a ricercare le sinergie utili per realizzare una economia 'smart' in tutte le sue accezioni.
Il Manifesto di La Maddalena “costituisce un ulteriore passo in avanti nel contesto di un quadro di coesione, di solidarietà e di integrazione con le isole del Mediterraneo che l’ANCIM intende realizzare e che costituisce obiettivo prioritario fin dall’approvazione, nel 1986, del suo Statuto ed Atto Costitutivo”, spiega l'Associazione in un comunicato. “All’isola d’Elba era stata approvata, d’intesa con ESIN, la Carta delle Isole Europee; a Creta, in occasione dell’Assemblea del GECT Archimed, l’Accordo di Sviluppo del Mediterraneo. Andando a ritroso, sempre una piccola isola ha costituito il maggiore fermento ideologico che ha portato alla istituzione dell’Unione Europea e cioè il famoso Manifesto di Ventotene”.