Elettricità Futura ha trasmesso una lettera al MiTE, al GSE e all’Antitrust per rilevare alcuni aspetti critici della nota pubblicata nel luglio scorso dalla Direzione generale per l’economia circolare del MITE, relativa alle istruzioni operative per la gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici.
In particolare:
- non si ritiene corretta l’interpretazione secondo la quale l’art. 40, comma 3, del D.Lgs. n. 49/2014 debba prevedere il trattenimento delle quote di garanzia finanziaria a tutti i soggetti responsabili degli impianti fotovoltaici che beneficiano di meccanismi incentivanti, compresi gli impianti del IV e V Conto energia soggetti al Disciplinare Tecnico. Tale interpretazione è in contrasto con la norma primaria e con le stesse Istruzioni operative GSE;
- non si concorda con la scelta di obbligare tutti i sistemi collettivi, coinvolti dai soggetti responsabili ai sensi di quanto previsto dal D.Lgs. 118/2020, ad applicare lo stesso importo al fine di scongiurare operazioni di “dumping” in relazione alla copertura finanziaria per la corretta gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici. Tale interpretazione, se confermata, si porrebbe in contrasto con la ratio della misura introdotta dal D.Lgs. 118/2020, con il principio della libera concorrenza, oltre che con l’art 1, lettera c della norma stessa;
- si ribadisce la necessità di rivedere tempistiche, previste dalle Istruzioni operative GSE, entro le quali aderire all’opzione introdotta dal D. Lgs.118/2020, alla luce dell’attuale quadro regolatorio – incerto e poco chiaro - che non consente agli operatori di valutare adeguatamente tale possibilità.
Alla luce di quanto esposto, Elettricità Futura chiede alle istituzioni in indirizzo un intervento urgente per il superamento delle criticità individuate.