Il Consiglio nazionale degli Ingegneri ha inviato in data 4 agosto 2017 una circolare ai Presidenti degli Ordini territoriali in merito all'individuazione di atti pubblici che possano essere rimessi agli Ingegneri e agli Ordini degli Ingegneri, ai sensi dell'articolo 5 del Jobs Act lavoro autonomo (Legge n. 81/2017) recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 135 del 13 giugno 2017.
“Il provvedimento – ricorda la circolare - attribuisce alle professioni organizzate in Ordini e Collegi nuove competenze ed un ruolo di supplenza della pubblica amministrazione. Si tratta della concretizzazione del principio di “sussidiarietà” da noi sempre auspicato, che affida alle professioni ordinistiche la possibilità di esperire tutta una serie di “atti” e funzioni, fino ad oggi riservate all’amministrazione pubblica.
L'articolo 5, comma 1 della Legge 81/2017, nello specifico, così recita: “Al fine di semplificare l'attività delle amministrazioni pubbliche e di ridurne i tempi di produzione, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi in materia di rimessione di atti pubblici alle professioni organizzate in ordini o collegi, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) individuazione degli atti delle amministrazioni pubbliche che possono essere rimessi anche alle professioni organizzate in ordini o collegi in relazione al carattere di terzietà di queste;
b) individuazione di misure che garantiscano il rispetto della disciplina in materia di tutela dei dati personali nella gestione degli atti rimessi ai professionisti iscritti a ordini o collegi;
c) individuazione delle circostanze che possano determinare condizioni di conflitto di interessi nell'esercizio delle funzioni rimesse ai professionisti ai sensi della lettera a)”.
La questione è stata seguita con attenzione dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che, dopo la pausa estiva, sarà chiamato dal Governo a formulare proposte concrete in merito agli “atti pubblici” che possano essere rimessi alle professioni ordinistiche, ed in particolare agli Ingegneri.
Tre, in particolare, sono le tipologie di “atti” o “attività” attualmente svolte dall’amministrazione pubblica che in un’ottica di sussidiarietà possono essere rimesse agli Ingegneri, anche mediante il possibile coinvolgimento degli Ordini territoriali:
1. atti di asseverazione e/o certificazione della rispondenza alle norme di legge di specifiche attività (un esempio di tali “atti” si rinviene attualmente del settore edilizio con la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata – art. 6 bis DPR 380/2001 – e con la Segnalazione Certificata di Inizio Attività – art. 22, commi 1 e 2 DPR 380/2001);
2. atti di verifica, collaudo e controllo di attività svolte da terzi, anche mediante il coinvolgimento dell’Ordine a garanzia della “terzietà” della prestazione (un esempio di tali atti di verifica si rinviene allorché, ai sensi articolo 7 della Legge n.1086/71, l’Ordine è chiamato a designare una terna di professionisti tra i quali individuare il collaudatore di opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso realizzate in proprio dal costruttore);
3. attività di analisi e istruttoria propedeutiche al rilascio di pareri da parte della pubblica amministrazione (si pensi ai pareri rilasciati dagli organi consultivi della pubblica amministrazione come il Consiglio superiore dei lavori pubblici).
Considerato quanto sopra, confidando nella Tua disponibilità Ti chiediamo di indicare quali atti e/o attività, rientranti in una delle tipologie sopra descritte e comprensive dei pertinenti riferimenti normativi, potrebbero essere rimesse agli Ingegneri, anche per il tramite degli Ordini, in un’ottica di sussidiarietà. Stante la necessità di predisporre ed inviare al Governo una proposta ragionata e condivisa entro la prima metà del prossimo mese di settembre, Ti chiediamo di inoltrarci (all’indirizzo email info@fondazionecni.it) le proposte individuate entro il prossimo 12 settembre.”