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Jobs Act autonomi: incontro tra il ministro Orlando e i professionisti tecnici

Il titolare del dicastero della Giustizia ha ribadito l'importanza del ruolo di sussidiarietà dei professionisti inserito sotto forma di articolo nel disegno di legge approvato dal Senato e ora al vaglio della Camera

venerdì 2 dicembre 2016 - Redazione Build News

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Lo scorso 3 novembre è stato approvato dal Senato il Ddl 2233 sul lavoro autonomo non imprenditoriale (Jobs Act autonomi), ora approdato alla Camera dove è stato assegnato alla Commissione lavoro. Al fine di approfondire le tematiche più rilevanti contenute nel provvedimento, il Ministero della Giustizia ha organizzato un incontro al quale hanno partecipato i Presidenti dei Consigli Nazionali delle professioni ordinistiche da esso vigilate. A rappresentare il Ministero c’erano i Sottosegretari Federica Chiavaroli e Romano Nannicini, ai quali poi si è aggiunto il Ministro Andrea Orlando. A guidare la delegazione della Rete Professioni Tecniche c’era il Coordinatore Armando Zambrano (Presidente CNI), affiancato da Maurizio Savoncelli (Presidente CNGeGL), Giampiero Giovannetti (Presidente CNPIePIL), Lorenzo Benanti (Presidente CNPAePAL) e dai delegati Fabrizio Pistolesi (Consigliere Segretario CNAPPC), Riccardo Pisanti (Consigliere Segretario CONAF), Renato Soma (Consigliere CNC) e Sabrina Scotto Di Carlo (Consigliere OTAN).

“E’ stato un incontro molto cordiale e proficuo – ha commentato al termine Armando Zambrano, Coordinatore della RPT e Presidente del CNI -. Il Ministro e i Sottosegretari hanno sottolineato l’importanza degli Ordini professionali. In particolare hanno ribadito il nostro ruolo di sussidiarietà per cui noi ci siamo a lungo battuti e che è stato inserito sotto forma di articolo nel Jobs Act autonomi”.

“Oltre a questo – ha aggiunto – ci sono altri elementi da approfondire. Mi riferisco a temi quali l’attribuzione della gestione delle controversie tra professionista e committente al tribunale del lavoro, la nullità delle clausole vessatorie, il rispetto dei tempi dei pagamenti e more sui pagamenti e soprattutto le tariffe di solo riferimento, legate a standard professionali di qualità. Ci auguriamo che anche su questo il Ministero si attivi per farle inserire nel testo del Jobs Act autonomi attualmente in esame alla Camera”.

"Ministro e Sottosegretari hanno ribadito – ha detto Maurizio Savoncelli, Consigliere RPT e Presidente del CNGeGL - la ferma intenzione di rafforzare il ruolo del Ministero della Giustizia quale vigilante sulle professioni, riconoscendo alle stesse di far parte integrante dello Stato e di svolgere un ruolo sociale. Dette dichiarazioni, ovviamente, raccolgono il consenso dei Consigli Nazionali che da tempo chiedono proprio questo al Ministero, in virtù delle molteplici attività intraprese nell’ambito della riforma delle professioni e a tutela dei professionisti ordinistici, spesso oggetto di attacchi da parte di altri soggetti anche istituzionali".

"Cogliendo lo spirito di ripresa del dialogo – ha affermato Lorenzo Benanti, Consigliere RPT e Presidente del CNPAePAL - auspichiamo un'accelerazione dell'iter di riforma delle professioni, relativamente ai regolamenti elettorali, alla formazione continua ed alla riorganizzazione territoriale, fermi ormai da tempo".

Leggi anche: “Jobs Act Autonomi, via libera dal Senato: il disegno di legge passa alla Camera

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