Con l’ausilio di appositi modelli, è stato calcolato che il pellet generi un’emissione media di circa 30 kg di CO2 equivalente/MWh utile, mentre il gas naturale e il GPL rispettivamente 250 e 270 kg. E’ facile intuire con dei semplici calcoli come e in che misura le caldaie a pellet ci consentano di risparmiare sulle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Per un’abitazione di 150 m2, ad esempio, si arriva a totalizzare, grazie all’utilizzo di caldaie a pellet, un risparmio annuo di 45-50 t di CO2 equivalente, ovvero 900-1000 tonnellate in 20 anni di vita tecnica dell’impianto di riscaldamento. Considerando che in Italia si consumano circa 3 milioni di tonnellate di pellet all’anno, si andrebbe a risparmiare in questo modo oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
Le nostre caldaie - commenta Andrea Toselli, direttore vendite di KWB Italia - garantiscono livelli di emissione di CO2 nell’atmosfera fino a 10 volte inferiori rispetto all’utilizzo di carburanti tradizionali, utilizzando unicamente fonti energetiche rinnovabili da filiera corta quali legna, pellet e cippato. L’energia che produciamo viene dalla natura ed è proprio nel rispetto della natura stessa che abbiamo pensato la nostra linea di prodotti.
Tutte le caldaie KWB - conclude Toselli - godono della certificazione di conformità alla classe 5 della norma EN 303-5, obbligatoria dal 1° ottobre 2014. In Italia, abbiamo già installato oltre 2.000 caldaie a pellet, cippato e legna spaccata, utilizzate per il riscaldamento di ambienti da 100 m² fino a reti di 15 abitazioni singole. Questo ha garantito una riduzione annua di anidride carbonica di 38 milioni di tonnellate.