Sostenibili, rinnovabili ed economiche, le biomasse legnose per la produzione del calore sono sempre più strategiche per il futuro climatico del nostro paese ed il raggiungimento del nuovo target europeo fissato al 32% di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili entro 2030. Una sfida importante che risulta quindi più raggiungibile anche grazie a questa risorsa disponibile in grande quantità e che, grazie all’innovazione tecnologica, inquina meno delle fonti fossili.
Sarà proprio l’innovazione tecnologica la chiave di lettura della seconda edizione di BIE-Biomass Innovation Expo, la manifestazione dedicata alla filiera delle biomasse termiche che si svolgerà dal 17 al 20 marzo 2020 in Fiera Milano in concomitanza con MCE – Mostra Convegno Expocomfort. In scena a Bie-Biomass Innovation Expo, le tecnologiche più sofisticate e performanti sul fronte della qualità dell’’aria, del rendimento termico, del risparmio e infine anche del design. Il progresso nella tecnologia ha portato alla produzione di apparecchi e impianti sempre più efficienti e sempre meno inquinanti, prodotti, soluzioni e sistemi di ultima generazione, in grado di trattare le emissioni provenienti dalla combustione prima che vengano immesse in atmosfera riducendo i livelli di quantità e tossicità, grazie a sistemi di regolazione della combustione, filtrazione e recupero dei fumi. La biomassa legnosa rilascia, infatti, alcuni elementi nocivi, ma i loro livelli quantità e tossicità dipendono dalla qualità della legna e dal processo di combustione. In più, l’utilizzo di prodotti di combustione certificati, la corretta installazione, la pulizia e la manutenzione periodica garantiscono massima efficienza, basse emissioni di PM10 e rendimenti elevati per caldaie, stufe e generatori di calore a biomassa. L’innovazione quindi fa la differenza!
Il riscaldamento da biomassa legnosa, pellet, cippato, legno, è una fonte eco-friendly che porta numerosi vantaggi sia di natura economica che ambientale. Sono molti gli aspetti che spingono ad investire in queste soluzioni sia per il settore residenziale che per il mondo industriale o commerciale. Fra quelli più significativi ci sono: disponibilità della risorsa in natura, soprattutto sul territorio del nostro paese: valorizzazione di una risorsa altrimenti inutilizzata (es. scarti lavorazione del legno o potature); programmabilità in base alle esigenze della rete, a differenza delle altre rinnovabili; risparmio economico rispetto a gasolio o gas; incentivi governativi a supporto dell’installazione; sensibile riduzione della bolletta energetica e riduzione della dipendenza da fonti fossili importate.
Infine, riscaldare attraverso residui forestali, agricoli e delle lavorazioni del legno, contribuisce a tenere puliti boschi e terreni, rappresenta una fonte di reddito aggiuntiva a quello tradizionale delle attività agroforestali contribuendo a creare nuovi posti di lavoro sul territorio. Le ricadute socio-economiche della diffusione di impianti a biomassa hanno un riflesso positivo sull’occupazione soprattutto nelle zone rurali del nostro paese. Entrando nel dettaglio, le ricadute socio-economiche della diffusione di impianti a biomassa si possono collocare in tre livelli di impatto: il primo, diretto dato dalla progettazione, costruzione dell’impianto, che comprende l’attività di manutenzione per tutto il suo ciclo di vita e il numero di occupati direttamente impiegati; il secondo, indiretto coinvolge i fornitori e i settori a monte e a valle della filiera, dai produttori di cippato e pellet ai trasportatori e gli erogatori di servizi; e infine, il terzo l’indotto che riguarda il circolo virtuoso della filiera nazionale che attiva nuovi processi produttivi coniugando domanda e offerta locali di rinnovabili da risorse legnose.