Può un edificio produrre più energia di quella che consuma, esclusivamente da fonti rinnovabili? Certamente! Lo dimostra Casa SN (dal nome dei proprietari Sara e Nicola Berlanda) che è da poco diventato il primo edificio in Europa - e in Italia - a essere certificato con il protocollo Zero Energy dell’International Living Future Institute (ILFI). Casa SN è una villa per abitazione monofamiliare situata ad Arco, a poca distanza dal Lago di Garda, in Trentino-Alto Adige.
Suddiviso in un piano terra e un piano interrato per una superficie complessiva di circa 350 mq su un’area di progetto di circa 2.500 mq, l’edificio produce autonomamente circa il 22% in più del proprio fabbisogno energetico annuo da fonti rinnovabili (geotermia e fotovoltaico). A differenza di altri standard di sostenibilità, la certificazione di ILFI non si basa su un modello teorico di funzionamento, ma su prestazioni reali, monitorate in continuo per almeno 12 mesi consecutivi dall’inizio dell’occupazione. Lo standard Zero Energy di ILFI richiede appunto che il 100% del fabbisogno energetico su base annua venga coperto da energia rinnovabile prodotta sul posto.
In linea con quanto richiesto dai protocolli ILFI, la progettazione di Casa SN si è concentrata quindi in primis sulla riduzione del fabbisogno energetico grazie a diverse strategie: studio dell’orientamento e della forma dell’edificio, coibentazione a cappotto, serramenti con vetrocamera a triplo vetro completi di sistemi di oscuramento, sistema di monitoraggio in tempo reale dei consumi e della produzione energetica.
Il fabbisogno di riscaldamento residuo degli ambienti (sistema radiante a pavimento) e dell’acqua calda sono coperti da una pompa di calore acqua/acqua che scambia con un pozzo sotterraneo (eredità della pre-esistente floricoltura) in combinazione con un serbatoio di accumulo da 500 litri. In aggiunta, un sistema di ventilazione naturale con recupero di calore garantisce il necessario ricambio di aria.
Un ampio ricorso all’illuminazione naturale e lampade a LED consentono un basso consumo di energia elettrica, alimentato da un sistema fotovoltaico sul tetto costituito da 36 pannelli di silicio monocristallino per una potenza nominale di 11 kW che consente anche il funzionamento della pompa di calore. Il risultato è un edificio ad altissime prestazioni, con un indice EUI (Energy Use Intensity) cioè il rapporto tra prestazioni energetiche e superficie complessiva, pari a 10, ovvero lo stesso numero del Bullitt Center, sede di ILFI a Seattle (USA) considerato l’edificio commerciale più green al mondo.
Questo è un ottimo risultato anche per Living Future Europe (LFE), l’associazione insediata al NOI Techpark affiliata a ILFI che promuove la diffusione della filosofia Living Building Challenge in Europa, fornendo supporto tecnico e formativo per progetti, prodotti e aziende.
Questo progetto – afferma Carlo Battisti, presidente di LFE – è la dimostrazione che è possibile realizzare edifici a impatto energetico positivo, contribuendo in maniera efficace all’obiettivo ambizioso di decarbonizzazione fissato dall’Unione Europea. Il fatto che questo esempio nasca dalla visione e tenacia di una famiglia ci porta a ribadire che le tecnologie adatte ci sono ed ognuno può realizzare il proprio Living Building e aggiungere il proprio tassello alla costruzione di un Living Future.