Oggi, nell’ambito di MCE, Assofoodtec/ANIMA presenta la prima indagine sul settore delle attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione. L’analisi raccoglie la voce di 680 aziende produttrici di impianti di refrigerazione commerciale e manutentori.
Lo studio nasce dalla collaborazione di alcuni docenti di grandi atenei come Università Cattolica, SDA Bocconi, Università di Ferrara, Università di Strasburgo e Politecnico di Milano assieme all’Ufficio studi ANIMA e Atradius, tra le società leader nel settore dell’assicurazione dei crediti, fideiussioni e recupero crediti. Si tratta di dati qualitativi e quantitativi che fotografano così l’andamento economico e le previsioni sul trend dei fattori correlati alla produzione.
Il settore presenta una disomogeneità di comportamento e di classi dimensionali ma se ne deducono visioni e giudizi comuni. Le imprese del campione si distribuiscono sul territorio nazionale con una evidente concentrazione geografica in Veneto e Lombardia.
“Il nostro è un settore molto vivace come mostra l’analisi condotta che fotografa la grande ricchezza di vite imprenditoriali e produttive della refrigerazione. – dichiara Marco Nocivelli, Presidente Assofoodtec/ANIMA - Nonostante gli anni profondi di recessione, il nostro comparto ha mantenuto adeguate condizioni di liquidità, che si traduce nella capacità di far fronte agli impegni finanziari. Non implica una riduzione della leva finanziaria, invece, il moderato rafforzamento patrimoniale che accomuna gran parte delle imprese italiane. Secondo lo studio condotto, la refrigerazione commerciale dimostra un’adeguata capacità di sostenere il costo del debito”.
GREEN. Le aziende riconoscono come, tra i fattori di contesto, sia determinante l’attenzione alle tematiche green, diffusa sia per legge sia come tendenza culturale. Il green va a braccetto con il risparmio energetico che costituisce uno dei driver di cost saving. Con riferimento alle strategie di crescita, è da notare l’elemento della concentrazione con una politica di crescita. Le spinte a queste strategie vanno individuate nella ricerca di efficacia, anche in termini di localizzazione, ma anche di efficienza.
“In termini di evoluzione c’è un tentativo per mantenere la stessa marginalità. La tecnologia della refrigerazione è molto italiana: gli italiani sono capaci di essere leader nel mondo garantendo la verità del nostro motto ‘Great technology for great food’. Abbiamo un know-how del food migliore degli altri e quindi possiamo proporre innovazione e qualità che gli altri si limitano a copiare. Grazie a questa abilità rimaniamo in cima. Altrimenti con il mero criterio del costo saremmo già stati superati. E’ per questo che competiamo con una marginalità minore. Oggi le richieste non si limitano al prodotto ma è in costante aumento l’esigenza del servizio come elemento che concorre a determinare la qualità del sistema di prodotto”, conclude il Presidente Nocivelli.
L’analisi finanziaria e di bilancio ha visto il contributo di 87 imprese italiane attive. Dallo studio si evince che la marginalità operativa è in recupero nell'ultimo biennio. Il fatturato risulta stabile, in controtendenza rispetto ad altri settori della meccanica che hanno guadagnato volumi, accompagnato da un calo della produttività del capitale, mentre migliora l'efficienza sui costi. Si riscontra una maggiore volatilità dei risultati per le imprese piccole. E’ un denominatore comune la riduzione dell'indebitamento e l’aumento della patrimonializzazione, in linea con la tendenza generale della manifattura meccanica.
COP21. L’efficienza energetica della refrigerazione risponde anche all’esigenza rilevata nell’ambito della Cop21. A partire dalla Cop21, infatti, il Ministero dell’Ambiente ha incaricato l’Enea di realizzare un network tra le imprese italiane e i Paesi con cui si stanno già iniziando a firmare i Memorandum of understanding. “Si tratta di uno scambio tecnologico grazie al quale le imprese italiane offrono soluzioni per incrementare l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni. Il lancio ufficiale avverrà verso fine maggio a Roma in sede Enea ma, in forza dell’accordo con ANIMA, Enea lo annuncia già da ora. L’iniziativa ancora non ha nome ma è già in azione. Stiamo cercando di creare il network investendo sulle migliori tecnologie, le più efficienti che possono considerarsi delle best practices. Come quelle italiane”, commenta Ivano Olivetti ricercatore tecnologo del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.