Fisco

La piattaforma telematica non funziona l’ultimo giorno del bando? Vanno riaperti i termini della gara

Anac: il rifiuto dell’Amministrazione alla richiesta di riapertura dei termini per la presentazione delle offerte non è conforme al codice appalti e ai principi elaborati dalla giurisprudenza e dall’Autorità in tema di malfunzionamento delle piattaforme telematiche

martedì 3 gennaio 2023 - Redazione Build News

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In caso di malfunzionamento della piattaforma telematica che impedisca la partecipazione alla gara è doveroso per la stazione appaltante riaprire i termini per la presentazione delle offerte. Lo ribadisce Anac, intervenendo su una richiesta di precontenzioso con il parere n. 616 del 20 dicembre 2022.

I FATTI. L’associazione di volontariato “Compagni di Coda” ha chiesto all’Autorità di esprimere un parere sul rifiuto del comune di Acquaviva delle Fonti (Bari) di riaprire i termini per la presentazione delle offerte per la gara d’appalto per la gestione del canile. La richiesta avveniva a seguito di un malfunzionamento della piattaforma telematica per la trasmissione delle offerte che le avrebbe impedito di partecipare alla procedura di gara.

L’associazione ha spiegato di aver predisposto la documentazione necessaria per la partecipazione nel rispetto dei termini previsti dal bando – che fissava la scadenza dei termini per la presentazione delle offerte al 13 ottobre 2022 alle 12 - e, tuttavia, all’atto del caricamento della documentazione, nel corso della mattinata, di non essere riuscita a perfezionare l’invio dell’offerta a causa di un malfunzionamento del portale MEPA. Malfunzionamento attestato anche sul sito istituzionale del portale “acquistinretepa.it”.

La stessa associazione ha contattato prontamente il Comune sia al telefono che via Pec allegando la schermata estratta dal portale acquistinretepa.it che attestava il malfunzionamento della piattaforma telematica.

Il Comune, che al telefono aveva rassicurato sulla pronta concessione di una proroga dei termini, successivamente ha negato la proroga spiegando che la richiesta era pervenuta oltre il termine ultimo di ricezione delle offerte e, pertanto, non era possibile prorogare un termine già scaduto. Inoltre, secondo il comune pugliese, il malfunzionamento si era verificato solo per alcune ore della giornata, come dimostrato dal fatto che un operatore economico partecipante alla procedura era riuscito, nella stessa giornata, a caricare la propria offerta nel sistema. Dalla data di pubblicazione del bando alla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte erano decorsi 35 giorni, periodo di tempo, secondo il comune, ampiamente sufficiente per l’inserimento telematico delle offerte da parte dei partecipanti.

I RILIEVI DI ANAC. L’Autorità ricorda che l’articolo 79 del codice appalti prevede che in caso di malfunzionamento della piattaforma telematica la stazione appaltante adotti i provvedimenti necessari per assicurare la regolarità della procedura anche con la proroga dei termini. La giurisprudenza, ricorda ancora Anac, ha precisato che anche malfunzionamenti di pochi minuti - se collocati a ridosso alla scadenza del termine di presentazione dell’offerta - impongono di riaprire il termine se uno dei concorrenti non è riuscito a caricare la documentazione richiesta. Secondo Anac c’è stato un difetto di istruttoria da parte del comune pugliese circa la natura del malfunzionamento della piattaforma e pertanto il rifiuto di riaprire i termini è ingiustificato. La circostanza che altri operatori siano riusciti ad inviare la propria offerta non esclude che si sia verificato un malfunzionamento e che questo possa aver impedito la partecipazione dell’associazione che ha presentato l’istanza.

Quanto alla mancanza di diligenza dell’operatore economico lamentata dal comune, Anac sottolinea che è irrilevante l’orario in cui il concorrente ha effettuato le operazioni di caricamento delle offerte e in ogni caso, dallo screenshot allegato, risulta che l’Associazione ha avviato le operazioni di caricamento della propria offerta con un congruo anticipo (almeno un’ora e 10 minuti prima) rispetto al termine di scadenza per la presentazione delle offerte. È inconferente, secondo l’Autorità, il richiamo del Comune al termine di 35 giorni decorso tra la pubblicazione del bando di gara e la scadenza dei termini per la presentazione delle offerte: si tratta infatti di un lasso temporale necessario agli operatori economici per confezionare la propria offerta che può essere caricata sulla piattaforma anche l’ultimo giorno utile. Presentare l’offerta “all’ultimo minuto” è irrilevante: l’operatore economico può utilizzare tutto il tempo concesso per l’elaborazione e la presentazione dell’offerta, senza correre il rischio di incontrare difficoltà imprevedibili.

CONCLUSIONI. Il rifiuto dell’Amministrazione alla richiesta di riapertura dei termini per la presentazione delle offerte non è conforme al codice appalti e ai principi elaborati dalla giurisprudenza e dall’Autorità in tema di malfunzionamento delle piattaforme telematiche.

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