«La salute è un diritto universale garantito dalla Costituzione e non si può misurare con una logica meramente contabile». Così il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, commenta il parere della Ragioneria dello Stato che boccia il ddl malattia dei liberi professionisti. «In un periodo così drammatico, dove centinaia di professionisti sono stati colpiti dal Covid-19 e hanno dovuto sospendere la propria attività a causa della pandemia, non ci si può nascondere dietro le rigidità della finanza pubblica».
«Non solo. La sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti a carico del libero professionista in caso di malattia o di infortunio rappresenta una forma di garanzia per il cliente nei confronti del fisco e della pubblica amministrazione» aggiunge Stella. «In gioco non c’è solo la salute dei professionisti, ma anche la salute economica di imprese e cittadini».
«Alla luce degli infortuni causati dal Covid, il parere della Ragioneria dello Stato ha il sapore di una beffa; in particolare per i medici e per tutte le professioni che si sono trovate in prima linea a combattere il virus» aggiunge Stella. «Credo tuttavia che ci sia ancora spazio per individuare un’adeguata copertura finanziaria, non solo perché anche i professionisti contribuiscono alla fiscalità generale, ma perchè è una questione di civiltà per il nostro Paese».
IL COMUNICATO DELLA RPT. “Il ddl malattia segna ancora il passo. Nel recente passato la Rete Professioni Tecniche aveva più volte sollecitato la rapida approvazione del provvedimento che prevede lo spostamento delle scadenze a carico del professionista, in caso di malattia o infortunio. La caduta del Governo Conte, inevitabilmente, ha causato l’interruzione della discussione. Con l’insediamento del Governo Draghi sembrava che l’iter potesse riprendere velocemente. Tuttavia, ci ha pensato la Ragioneria generale dello Stato a bloccarlo nuovamente, adducendo come motivazione la mancata previsione di copertura finanziaria.
I professionisti tecnici italiani manifestano la più viva preoccupazione per questo ulteriore intoppo. Al tempo stesso invitano le forze politiche a non lasciare cadere questo ddl e a considerare che i professionisti sono cittadini come tutti gli altri: non si può ledere il loro diritto alla salute, sancito dalla Costituzione. Oltre tutto, il rinvio di determinati adempimenti da parte del professionista richiede una copertura economica assai modesta. In questo senso, la Rete Professioni Tecniche invita il Governo a fare ogni sforzo affinché l’ostacolo manifestato dalla Ragioneria possa essere superato al più presto”.
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