Sarà disponibile, a breve, sul sito web della Regione Siciliana, il "Rapporto Energia 2014". La sicurezza del sistema elettrico siciliano, come negli anni precedenti, viene assicurata gestendo usualmente l'Isola in esportazione. L'export di energia elettrica è stato pari a 1.627 GWh, a fronte di una produzione netta (attribuibile in Sicilia per il 77,4% ad impianti termoelettrici) di 22.577 GWh
CENTRALI TERMOELETTRICHE. Il trend di produzione dalle centrali termoelettriche, per effetto dell’entrata in esercizio delle fonti rinnovabili, mostra una costante riduzione dal 2009. Il ruolo delle centrali termoelettriche continua, comunque, ad essere fondamentale per mantenere in equilibrio lo stato attuale della rete, compensando gli squilibri dovuti alla natura discontinua della produzione rinnovabile (eolica e fotovoltaica).
CONSUMI ENERGIA ELETTRICA. I consumi di energia elettrica risultano in contrazione in tutti i settori a seguito di una diminuzione della domanda, verosimilmente legata alla crisi economica. Per quanto riguarda le isole minori della Sicilia, la fornitura di energia elettrica viene garantita attraverso centrali diesel, posizionate quasi sempre all’interno o nelle immediate vicinanze dei porti (a motivo della fornitura via mare del gasolio).
RINNOVABILI. Lo sviluppo delle rinnovabili, in tali contesti, risulta ancor oggi particolarmente complesso in quanto spesso in conflitto con la tutela del territorio per le chiare difficoltà di inserimento degli impianti nel contesto paesaggistico-culturale ed ambientale da cui derivano i vincoli di tutela.
In realtà le rinnovabili in Sicilia, pur avendo registrato una certa espansione, ancora oggi occupano, se inquadrate nel contesto nazionale, posizioni secondarie (sesto posto per numero di impianti, quinto posto per potenza installata e nono posto per produzione). Il trend di crescita, sia del numero d’impianti che della potenza installata ha subito una inversione di tendenza a partire dal 2012.
Nel 2013, con una potenza installata di 1.750 MW per l’eolico e di 1.256 MW per il fotovoltaico, la produzione eolica è stata di 3.009 GWh, mentre quella fotovoltaica di 1.754 per un totale di 4.763 GWh.
FINANZIAMENTI AI COMUNI. La Regione Siciliana, attraverso il cosiddetto “ Start up Patto dei Sindaci”, ha sostenuto finanziariamente tutti i 390 Comuni siciliani per la redazione dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), destinando la somma di 7.641.45 di euro.
Oggi si contano 316 adesioni di comuni in forma singola e 8 in forma associata, che coinvolgono complessivamente 324 comuni su un totale di 390.
CERTIFICAZIONE ENERGETICA. In materia di certificazione energetica degli edifici, l’analisi dei dati, mostra, ancora oggi, una predominanza per le classi energetiche più scadenti, per cui la gran parte degli edifici si trova nella classe energetica G, mentre la classe A rappresenta una piccolissima parte.
Tra il 2013 ed il 2014 gli attestati di prestazione energetica (APE), depositati presso il dipartimento risultano oltre 105.000, per un totale di circa 160.500 attestati.
IMPIANTI TERMICI. Con l’entrata in vigore del DPR 74/13 in materia di impianti termici,
è stato ridefinito l’obbligo per i titolari di impianti termici del controllo di efficienza energetica. Il Dipartimento dell’Energia con apposito decreto ha disposto l’obbligo della registrazione degli impianti termici al catasto regionale (CITE), istituendo anche l’elenco
dei soggetti che sono in possesso dei requisiti all’installazione ed alla manutenzione degli impianti termici ricadenti sul territorio della Regione Siciliana.
SETTORE PETROLIFERO. Oggi il settore energetico in fibrillazione è senza dubbio quello petrolifero che si trova in uno stato di profonda crisi sia per cause strutturali che di mercato. Questa condizione si è manifestata soprattutto a partire dal 2008 ed è riconducibile ad una overcapacity dimensionale dovuta sia al crollo dei consumi, indotto dalla crisi economica, sia alla distorta concorrenza delle raffinerie dei Paesi extraeuropei, Stati Uniti, Asia e Medio Oriente, fortemente avvantaggiate dai più bassi costi dell’energia, della materia prima e da vincoli ambientali e sociali sicuramente meno incidenti.
Un dato particolarmente interessante è quello relativo al costo del barile di greggio che ha subito una forte contrazione con un trend in ulteriore discesa in quest’ultimo mese di dicembre.
La raffinazione in Sicilia ha avuto nel 2013 una forte contrazione rilevabile dal greggio giunto nei porti siciliani che si è ridotto di circa 4 milioni di tonnellate. Circa 1,66 Mt in meno di benzina rispetto ai 13,8 Mt del 2012 e una riduzione di circa 0,6 Mt per il gasolio. Contestualmente, il gasolio importato registra un fortissimo incremento passando dai 29.700 tonnellate del 2012 ai 154.060 del 2013.
Per le raffinerie siciliane, un piano concreto di ristrutturazione è stato presentato dall’ENI unicamente per la Raffineria di Gela. Per le altre raffinerie, pur in assenza di piani di ristrutturazione, la situazione permane di forte difficoltà. Il recente accordo sottoscritto al Ministero dello Sviluppo economico, prevede una nuova fase di industrializzazione con lo sviluppo delle attività “upstream”, con l’avvio di nuove attività di esplorazione e produzione di idrocarburi in Sicilia e nell’offshore, prevedendosi la realizzazione di una green refinery, che porterà alla conversione della raffineria di Gela in bioraffineria ed inoltre alla realizzazione di un hub logistico per i greggi locali e i prodotti green.
I dati relativi a petrolio e gas fanno emergere una produzione di olio greggio in Sicilia pari al 13,0% che sommata alla produzione offshore siciliana costituisce il 18,5% del totale nazionale, mentre la produzione di gas naturale si attesta al 4,5%.
Il valore complessivo delle royalties versate nel 2014 alla Regione Siciliana ed ai Comuni ove ricadono pozzi produttivi e/o centrali di raccolta e trattamento, sono rispettivamente di 19.504.485 (di cui 1.192.415euro per le produzioni offshore) e 36.624.139 euro.
Sui prodotti petroliferi anche quest’anno si riscontra una riduzione nei consumi più marcata per la benzina rispetto al gasolio. La fiscalità sui prodotti petroliferi risulta ancora molto pesante, così come in altri Paesi d'Europa, e pone l'Italia ai primi posti per il costo di benzina e gasolio. Accise e IVA, incidono per circa il 60% sul prezzo finale.
Le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati, che rappresentano circa due terzi dell’export siciliano e il 44,6 per cento del totale nazionale del comparto, si sono ridotte del 13,9 %. Le riduzioni più marcate si sono avute verso la Turchia, l’Egitto e la Slovenia, sono leggermente aumentate le esportazioni verso Libia, Tunisia e Arabia Saudita.
La copertura del fabbisogno di gas naturale continua ad essere alimentata dalle importazioni; comunque è da sottolineare una forte riduzione delle importazioni dal Nord Africa (-51,4%). Il gas importato dal punto d'ingresso di Mazara del Vallo ha subito una riduzione del 39,6%, dell'11,8% è stata la riduzione dal punto d'ingresso di Gela.