“Chiariamo subito che l'impugnativa del governo non riguarda la legge urbanistica in questo momento in discussione, ma la leggina di manutenzione approvata a larga maggioranza dal Consiglio nei mesi scorsi. Peraltro, larga parte delle norme oggetto di impugnazione sono, appunto, di iniziativa consiliare”. Lo ha detto l’assessore dell’Urbanistica della Regione Sardegna, Cristiano Erriu, dopo l’impugnazione da parte del Governo di alcuni articoli della legge della Regione Sardegna n. 11 del 03/07/2017, recante “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia. Modifiche alla legge regionale n. 23 del 1985, alla legge regionale n. 45 del 1989, alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n. 28 del 1998, alla legge regionale n. 9 del 2006, alla legge regionale n. 22 del 1984 e alla legge regionale n. 12 del 1994”.
“La legge regionale 11 del 2017 - osserva Erriu - non è un intervento propedeutico alla nuova legge di Governo del Territorio, Ambiente e Paesaggio ma introduce correttivi e specificazioni a norme già esistenti rese necessarie da incertezze o difficoltà applicative che tecnici, uffici, utenti hanno incontrato nella gestione delle attività urbanistico-edilizie e paesaggistiche come dimostra il copioso contenzioso in materia”.
“La Giunta - dichiara l’Assessore - ha sempre agito, nel rapporto con il Governo e con le sue strutture territoriali, sulla base del principio della leale collaborazione. Constatiamo che lo stesso principio non è stato messo in pratica dai nostri interlocutori nel confronto sulla legge in materia di edilizia approvato dal Consiglio regionale lo scorso mese di luglio e ora impugnato da Palazzo Chigi. Prima del via libera al testo, la Giunta ha più volte sollecitato un’interlocuzione con la Sovrintendenza Belle Arti e Paesaggio che invece non ha dato alcun riscontro alle richieste di incontro e dialogo”.
“La Giunta - prosegue il titolare dell’Urbanistica - è fermamente convinta che le integrazioni inserite nella legge 11 non ledano gli obblighi di copianificazione dei beni espressamente previsti dal Codice del Paesaggio perché riguardano interventi minori (strutture leggere e di facile rimozione a servizio della balneazione) o che non alterano lo stato dei luoghi in modo permanente o irreversibile. Allo stesso modo, il Governo rivendica una riserva di competenza per quanto riguarda la demolizione degli edifici che insistono, ad esempio, nella fascia dei 300 metri, con trasferimento dei volumi oltre l’area vincolata, perché occorre copianificare. Più volte abbiamo chiesto al Mibact il riavvio delle attività di copianificazione ma senza risultati. Il Ministero tace quando c’è da fare, reagisce solo per bloccare”.
“E’ poi paradossale - aggiunge Erriu - la proposta di impugnativa di alcune disposizioni sugli usi civici. La norma in questione prevede che con accordo di copianificazione si valuti la presenza dei valori paesaggistici che caratterizzano gli usi civici, con la possibilità di completare il procedimento e di escludere la perdurante operatività del vincolo paesaggistico, se lo stesso sia venuto meno. Appare curiosa la posizione del Governo secondo il quale la legge regionale avrebbe dovuto dire che il Codice del Paesaggio si applica con la possibilità, però, che possa essere sempre adottato un provvedimento amministrativo di vincolo o introdotto un vincolo di piano ”.
“Vorrei evidenziare – conclude l’Assessore - che alcune parti oggetto di osservazione dal parte del Mibact riguardano articoli e contenuti già presenti in precedenti leggi regionali o loro modifiche, anche recenti, che non sono state oggetto di impugnativa”.
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