Grazie a una partnership con gli sviluppatori di 3D Systems, il Dipartimento di ingegneria ambientale energetica dell’Università del Maryland (CEEE - Center for Environmental Energy Engineering) ha utilizzato la stampa 3D diretta a metallo (DMP - Direct Metal Printing) per realizzare uno scambiatore di calore con un’efficienza incrementata del 20% rispetto alle tecnologie odierne.
I vantaggi sono molteplici. L’utilizzo di questa tecnologia permette una riduzione del 20% sul peso dello scambiatore, che viene realizzato in un unico pezzo. Si riducono così costi, tempi di produzione e sprechi tipici delle lavorazioni tradizionali.
Inoltre, l’utilizzo della stampa 3D rende possibile creare scambiatori di calore dalle forme e caratteristiche non convenzionali e non riproducibili con le tecniche di produzione attuali. Anche il materiale scelto per il prototipo- il titanio, un materiale poco poroso ed estremamente resistente - ha contribuito non poco all’elevata versatilità ed efficienza del prodotto.
E’ infatti possibile produrre dispositivi dalle pareti spesse meno di 200 µm, incrementandone l’efficienza.
L’innovativo progetto portato avanti da un team di ricercatori prevede la realizzazione di prototipi da 1kW e 10 kW, il cui funzionamento verrà testato su una pompa di calore da 3 tonnellate e, se la sperimentazione produrrà esiti positivi, si arriverà alla commercializzazione del prodotto entro cinque anni.