La villa progettata dallo studio catalano PMMT arquitectura è rivestita con una pelle di ceramica verde che fa mimetizzare l'edificio con la vegetazione circostante. La ‘TR house’, questo il nome del progetto è una residenza privata di tre piani, realizzata su un terreno morfologicamente complesso, a Barcellona.
“Abbiamo dovuto risolvere una pendenza accentuata tra l'ingresso principale e l'accesso alla casa', spiegano gli architetti- e abbiamo giocano con piste e rampe per stabilire diverse relazioni tra il paesaggio, la casa e gli interni.”
L’edificio è posto sotto il livello stradale, al fine di integrarsi pienamente sia con il paesaggio che con gli edifici vicini più alti. Internamente, un asse principale permette ai residenti di accedere facilmente ogni stanza, assicurando allo stesso tempo un rapporto visivo con l'ambiente naturale. Un patio centrale permette l’ingresso di luce naturale e crea una varietà di prospettive visive. Il livello più basso dell’edificio contiene le 'zona giorno', con salotto e sala da pranzo, mentre al primo piano sono state poste le camere da letto con i relativi bagni e infine al terzo piano sono stati realizzati un ufficio, un’altra stanza di servizio e un grande terrazzo pergolato coperto.
Montata su un telaio in acciaio inox, la facciata in ceramica simula quattro tonalità del paesaggio circostante, in modo da adattarsi al cambio di stagione rimanendo sempre in sintonia con i colori dell’ambiente.
Il sistema garantisce la privacy, permettendo al tempo stesso un forte ingresso di luce e aria.
SCHEDA PROGETTO
Anno: 2012 – 2015
Luogo: Barcellona, Spagna
Superficie: 500 mq
Architetti: PMMT, patricio martinez, maximia torruella
Collaboratori PMMT
Leader di progetto: alex herráez, joana cornudella, luis gotor
Team di progeto: sara garcés, maria arau, rita barata, ester badia, carlota laucirica, beatriz cases, laura bosi, lourdes vidal-ribas
Strutture: bis arquitectes, laia picarín and marta farrús
Sistemi: ARC ingenieria, alberto lopez
Facciata ceramica: flexbrick
Interni: font fusters
Fotografie: pedro pegenaute