Proposto e redatto dal Ministero della Salute, con l’approvazione finale della Conferenza Stato/Regioni del 25 marzo 2015, il testo “Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) – Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute [LEGGI]”, è il punto di riferimento per istituzioni e addetti ai lavori.
Le linee guida chiariscono il valore della “Nota Q” del Regolamento (CE) n.1272/2008 e ribadiscono il ruolo della bio-solubilità come criterio di esenzione a ogni classificazione di pericolosità, al pari del criterio di esenzione relativo a dimensione e diametro delle fibre (“Nota R” dello stesso Regolamento).
È assodato che le fibre con elevate concentrazioni di ossidi alcalini e alcalino-terrosi sono bio-solubili e di conseguenza poco bio-persistenti: ciò significa che le fibre vengono smaltite dall’organismo prima che possano dare luogo a eventuali effetti nocivi. Se le fibre minerali superano il test di bio-solubilità sono automaticamente classificate come non cancerogene.
Per quanto riguarda la messa in opera delle lane minerali rispondenti alla “Nota Q” o alla “Nota R” (quindi non pericolose), le linee guida confermano l’applicazione delle norme base di prudenza: maschera protettiva, guanti, occhiali e indumenti da lavoro.
Anche per la fase di smaltimento il nuovo documento attesta che i rifiuti costituiti da lane minerali bio-solubili non sono rifiuti pericolosi, ma rifiuti speciali non pericolosi, il cui deposito deve avvenire all’interno della discarica in celle simili a quelle per i rifiuti inerti.