“Daremo vita a L’Aquila a un vero e proprio laboratorio per la sicurezza nel campo del rischio sismico”.
Lo ha annunciato Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, in occasione del settimo anniversario del sisma del 6 aprile 2009.
Peduto, a margine della cerimonia di conferimento del Premio di Laurea Avus, istituito dall'Associazione Vittime Universitarie del Sisma e dallo stesso, ha concordato con il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente di dar vita in questa città a un vero e proprio laboratorio per la sicurezza nel campo del rischio sismico.
“Vogliamo far diventare L’Aquila la città pilota nel campo della prevenzione sismica – ha dichiarato Peduto – applicando qui in modo compiuto quelle iniziative che chiediamo da tempo e che riteniamo indispensabili per una moderna politica di previsione e prevenzione del rischio sismico, quali il Fascicolo del fabbricato, un piano di protezione civile realmente operativo e all’avanguardia, con il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle scuole per la conoscenza dei georischi, a partire appunto dal rischio sismico, in modo da essere preparati agli eventi ed essere in grado di affrontarli nel migliore dei modi.”
“Non dimentichiamo – ha proseguito Peduto – che ancora oggi in Italia è stato stimato che durante i terremoti si hanno vittime in una percentuale variabile tra il 20% e il 50% per comportamenti sbagliati durante l’evento. Se in Giappone i cittadini sanno esattamente cosa fare, anche in Italia possiamo insegnare a tutti quale è il comportamento più corretto da tenere nel corso di un sisma”.
“E per quanto riguarda il Fascicolo del fabbricato – ha concluso Peduto – con il contributo fondamentale del Consiglio Nazionale degli Ingegneri metteremo a punto un modello che poi utilizzeremo per il capoluogo abruzzese. Proveremo a coinvolgere in questa sperimentazione anche tutte le altre professioni tecniche interessate che aderiscono alla Rete delle Professioni Tecniche”.
“Siamo pronti a collaborare ed a fare la nostra parte – ha dichiarato Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri – e dal primo minuto siamo stati presenti a L’Aquila. Siamo dinanzi ad una proposta importante che trova la nostra piena condivisione. In Italia dobbiamo assolutamente adottare il Fascicolo del Fabbricato perché non conosciamo lo stato di salute dei nostri edifici”.
“L’Aquila è l’esempio forse più eclatante, di quanto costa alla collettività e quanto ancora costerà la mancata prevenzione – ha dichiarato Nicola Tullo, presidente Ordine Geologi dell’Abruzzo - questo continuo sottovalutare il rischio sismico e i rischi geologici in genere, di come nel nostro paese i terremoti, proprio per la mancanza di cultura della prevenzione, sono destinati a trasformarsi sempre ed inevitabilmente da evento naturale a catastrofe, con impatti sociali ed economici che saranno sempre maggiori e insostenibili per il Paese. Ma la ricostruzione aquilana, che porterà certamente ad avere una città più sicura, può essere anche l’occasione per sperimentare ciò che tante proposte di legge non sono riuscite ad attuare, dotare ogni fabbricato, nuovo, ricostruito o ristrutturato, di un fascicolo che permetta il monitoraggio del suo stato di conservazione, evidenziare eventuali situazioni di rischio e programmare per tempo gli interventi di manutenzione e di miglioramento al fine di mantenere nel tempo la qualità e la sicurezza del patrimonio edilizio”.