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L’auto elettrica: spaventa chi non ce l’ha, e piace a chi ce l'ha

A That’s Mobility 2019 sono state presentate due ricerche dedicate alla mobilità elettrica: Start City! che ha interpellato più di 1.000 italiani su tutto il territorio nazionale e Mobilità alla Spina dedicata alla mobilità elettrica nelle flotte aziendali

lunedì 7 ottobre 2019 - Redazione Build News

Alla domanda "che auto acquisterebbe oggi?" il 22,6% risponde ancora Diesel, ma l’elettrico sale all’11,1%. È il dato più positivo nei confronti dell’auto elettrica che dà il campione di 1.017 italiani interpellati su tutto il territorio nazionale, con una segmentazione per macro-aree geografiche, sesso e fascia d’età, e con una differenziazione tra centri urbani di piccole, medie, grandi dimensioni da Start City!, l’indagine del bimestrale Nuova Energia dedicata alla mobilità elettrica.

Ciò che emerge dalla ricerca è che l’utente automobilistico italiano è ancora scettico rispetto all’auto elettrica: per oltre il 60% degli intervistati il punto di maggior criticità è l’autonomia limitata, anche se il 70% circa dichiara di usare l’auto prevalentemente per fare la spesa. Un’evidente contraddizione in termini, che evidenzia che vi sono due problemi principali: la scarsa conoscenza del veicolo elettrico e la più generale scarsa propensione a cambiare il proprio punto di vista sull’uso dell’auto.

Basti pensare che come emerge dallo Smart Mobility Report, realizzato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano e presentato anch’esso a That’s Mobility, l’autonomia delle auto elettriche attualmente disponibili nel mercato italiano va dai 150 ai 560 km a seconda dei modelli; anche nel caso più limitato si tratta di un’autonomia che dovrebbe consentire di andare a fare la spesa parecchie volte e utilizzare l’auto elettrica per lo svago e il tempo libero (attività che vede anch’essa una risposta intorno al 70%) senza particolari crucci di restare senza corrente.

Se poi consideriamo che quasi il 50% del campione ha risposto che pensa di ricaricare la propria auto elettrica nel proprio box la notte, abbiamo la prova che il primo grande ostacolo allo sviluppo di questo tipo di veicolo non è il costo (il prezzo è più alto rispetto ad un modello equivalente a benzina o Diesel, ma grazie ai minori costi e agli incentivi già dal primo anno si può pareggiare per poi risparmiare) e neanche l’autonomia (visto che ci si può tranquillamente ricaricare tutte le sere a casa), ma la diffidenza verso qualcosa che non si conosce.

Diffidenza che infatti sparisce in coloro che l’auto elettrica la usano già, come dimostra l'indagine realizzata dal mensile Fleet Magazine, che ha visto il coinvolgimento di 100 fleet manager, con un parco aziendale gestito di oltre 85mila veicoli. Se da un lato il mondo delle flotte aziendali rappresenta una nicchia, perché le auto in totale sono circa 1 milione (su un totale di auto circolanti di 39 milioni circa, le flotte sono circa il 3%), dall’altro però è un settore in cui l’auto elettrica è già presente e viene guidata regolarmente per diversi usi.

I dati più significativi che emergono dall’indagine riguardano l’utilizzo: coloro che vanno anche fuori città passa dal 32%, del 2018 al 53% di quest’anno, quindi chi ce l’ha non teme di restare senza carica. E le aziende svolgono un ruolo attivo nell’agevolare i propri dipendenti per la ricarica dei mezzi, quasi il 40% del campione (era il 16% nel 2018) ha fatto accordi con le multiutility per le ricariche. Infine l’andamento futuro è decisamente positivo: il 22% dichiara che intende aumentare il numero di veicoli elettrici all’interno delle proprie flotte, contro il 10% dell’anno precedente. Segno che se si prevede di raddoppiare il numero di auto elettriche in un settore più attento ai conti che all’ambiente significa che i vantaggi ci sono.

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